Occhiali scuri, sempre. Un pò per vanità un pò perchè molto sensibile alla luce. Di Bono Vox abbiamo visto poche volte gli occhi spesso coperti da lenti opache o colorate, nemmeno durante le rilassanti conferenze stampa prima e dopo i mega concerti. Paul David Hewson nasce il 10 maggio del 1960 al Rotunda Hospital di Dublino. Dopo infiniti tentativi Paul adottò come nome d’arte Bono Vox, soprannome datogli da un suo amico musicista che aveva visto l’insegna di un negozio di apparecchi acustici di Dublino con su scritto Bonavox, ovvero “bella voce” in latino. Nella sua straordinaria carriera contrassegnata veramente da tanta luce, due sono stati i momenti di buio totale, quelli in cui Bono non riuscì a trovare la ragione delle cose, come la morte del nonno mentre festeggiava le nozze d’oro e la morte della madre pochi giorni dopo i funerali dell’amato nonno. Due tragedie familiari che segnarono per molto tempo la vita di Bono Vox, costretto naturalmente durante i numerosi concerti in giro per il mondo a nascondere i suoi drammi interni. Fu proprio la famiglia degli U2, la sua seconda famiglia a mitigare nel tempo i lutti. Con loro Bono Vox divenne uno dei più grandi frontman di una delle più grandi band degli Eighties ed oggi ancora in auge nonostante la non più giovane età di tutti i componenti degli U2, autentico fenomeno del rock di sempre.

Mauro Cedrone

Nei giorni scorsi (8-9 maggio) Bono Vox ha raggiunto Kiev per esprimere solidarieta’ al popolo ucraino improvvisando un concerto nella stazione Khreshchatyk della metropolitana della citta’. Con il leader degli U2 c’era anche The Edge chitarrista della band irlandese. Bono non e’ nuovo a questa volonta’ di raggiungere luoghi devastati dalla guerra ed impegnarsi a portare alla luce le tragedie generate da conflitti bellici come in Bosnia Erzegovina e scrivere e poi cantare brani straordinari come Miss Sarajevo interprettata insieme a Luciano Pavarotti. . Era il 1997 quando gli U2 si esibirono tra le rovine di Sarajevo devastata dalla guerra. Bono e’ sempre stato ed è ancora molto attivo nelle campagne umanitarie a sostegno dei paesi poveri e zone distrutte da conflitti. L’arrivo a Kiev e’ stata una sorpresa. Nella metropolitana della citta’ e’ stato allestito una sorta di palco con pochi diffusori ed alcuni spot di luci sufficenti per illuminare Bono e The Edge pronti a cantare i grandi classici come “Sunday Bloody Sunday”, “With or Without You” e “Desire”. Nel corso dell’improvvisato concerto Bono ha raccontato il dramma delle guerre nel mondo facendo riferimento in particolare ai conflitti nella sua Irlanda dove e’ nato 61 anni fa. Al termine del breve happening Bono ha invitato anche un militare sotto la luce di quei pochi riflettori scoprendo che si trattava di Taras Topolia leader della band ucraina Antylia. Il tempo di cantare una canzone con il leader degli U2 prima di salutare e ringraziare e tornare al piu’ presto al fronte. Bono e The Edge dopo i saluti si sono recati nelle citta’ bombardate di Borodyanka ed Irpin per arrivare vicino alla fossa comune di Bucha drammatico esempio delle atrocita’ commesse dall’esercito russo. Prima di rientrare in Irlanda Bono Vox ha tweettato sul profilo degli U2 un messaggio di saluto e di ringraziamento spiegando che :”il presidente Zelensky ci ha invitati ad esibirci a Kiev come gesto di solidarieta’ al popolo ucraino ed e’ quello che siamo venuti a fare”.  Straordinaria e meravigliosa abitudine. Tutto puo’ servire per far terminare una guerra atroce, e’ il motto degli U2, e’ il motto di gran parte del mondo.

MAURO CEDRONE