ERAVAMO IN VAL DI FASSA: IO DIETRO LA LAZIO(A VIGO DI FASSA), ZEMAN ALLENATORE DELLA ROMA(A PREDAZZO). ANDAI A TROVARLO PER UNA STRETTA DI MANO. ED ORA MI CHIEDO PERCHE’ IL BOEMO NON ALLENI PIU’?

Non avevo un gran rapporto con Zeman. Io giornalista, lui allenatore: il conflitto era quotidiano quando allenava la Lazio. Non condividevo la sua filosofia di gioco e nemmeno i suoi metodi d’allenamento, ma a mente fredda e vedendo cosa offre ora il calcio nostrano e straniero mi son convinto che era ed e’ sicuramente un ottimo allenatore quando l’intero organico lo segue. PER QUESTO ORA MI CHIEDO COME MAI ZDENEK NON POSSA AVERE ANCORA UNA PANCHINA ED UNA SQUADRA DA ALLENARE?. I suoi sistemi sempre uguali potrebbero ancora suscitare dubbi ed incertezze da parte di giocatori e presidenti, potrebbero ancora non piacere per quella famosa intervista sul doping e sui sistemi del calcio di allora, ma nel deprimente panorama generale attuale mi rimane difficile pensare che non ci sia piu’ spazio e piu’ posto in una panchina per un tecnico come Zeman che, finora, nella sua carriera ha allenato piu’ o meno una ventina di squadre.  Compagini di rango come Roma, Lazio, Parma, Fenerbahce, Napoli, Cagliari, Stella Rossa ecc, ma anche Avellino, Lugano, Messina, Licata ecc hanno sempre proposto nel loro ambito quella filosofia zemaniana che molte volte ha fatto innamorare ma anche tante volte odiare quell’atteggiamento tattico proposto sistematicamente dal boemo. Dunque pregi e difetti di un metodo da seguire o da ripudiare, un’analisi pero’ non dovrebbe, ancora oggi, precludere la possibilita’ di ritornare in campo a Zdenek Zeman. E allora perche’ non dare al boemo qualche chances in serie A o in serie B che ancora meriterebbe ampiamente visto quello che offre il calcio attuale?

LA FOTO IN QUESTIONE RAPPRESENTA UNA SORTA DI RIAPPACIFICAZIONE TRA IL SOTTOSCRITTO E ZEMAN(ALLENATORE DELLA ROMA), DOPO L’ACREDINE DELL’ANNO PRECEDENTE QUANDO ERA SULLA PANCHINA DELLA LAZIO. ZEMAN ERA CON LA ROMA A PREDAZZO MENTRE LA LAZIO ERA A VIGO DI FASSA A POCO PIU’ DI 10 CHILOMETRI DI DISTANZA. HO VOLUTO COGLIERE DUNQUE L’OCCASIONE PER ANDARLO A TROVARE E SALUTARE COME UN VECCHIO AMICO, DIMOSTRANDOGLI, NONOSTANTE LE NOSTRE DIVERGENZE SUL CALCIO, STIMA E CONSIDERAZIONE CARATTERIZZATE DA UN’ABBRACCIO ED UN SORRISO.

MAURO CEDRONE