Innovatore, appassionato e genio, Stevie Wonder ha rivoluzionato il modo di fare musica, regalando alla storia della musica brani indimenticabili.
Il 13 maggio 1950 nasceva a Saginaw, Michigan, Stevie Wonder. Musicista e polistrumentista fra i più influenti di tutti i tempi. Non vedente dalla nascita, dimostrò subito di avere un talento innato per la musica: a soli quattro anni cominciò a suonare il pianoforte. Quando ne compì 13 si guadagnò il primo posto nella classica Billboard come artista più giovane ad avere un brano sia nella classifica di musica pop sia nella graduatoria di R&B. Nel 1972 arrivò il successo planetario con il suo primo singolo: “Superstition” contenuto nel disco “Talking Book”; la canzone vinse anche il Grammy Awards come miglior brano R&B. La carriera di Stevie Wonder fu ricca di collaborazioni con artisti davvero importanti: “The Jackson 5”, “Tony Bennet”, “Quincy Jones”, fu anche uno degli artisti che prese parte alla canzone “We Are The World” di Michael Jackson. Sicuramente il periodo più prosperoso della carriera del cantante si sviluppa agli inizi degli anni ’70, più precisamente dal 1970 al 1976 quando Wonder edita cinque album in cui tratta i temi dell’amore, della vita e della spiritualità. In questi anni, l’artista si distacca completamente dalla casa discografica e comincia ad auto – prodursi ottenendo moltissimo successo. Lo stile di Stevie Wonder è inconfondibile: fu pioniere nell’uso del sintetizzatore per creare intrecci melodici e ideò per primo la tecnica della sovraincisione della sua voce in modo da costruire voci soliste multiple. Nella sua carriera è necessario ricordare che nel 1985 vinse anche l’Oscar per la miglior canzone: “I Just Call to Say I Love You”, colonna sonora del film “La signora in rosso”. Il musicista è fra i più premiati di tutti i tempi: vanta oltre cento riconoscimenti, tra cui 25 Grammy Awards, 1 Grammy Lifetime Achievement Award e 11 American Music Awards.
Tra i brani di grande successo di Stevie Wonder è necessario ricordare “Superstition” e “Isn’t She Lovely?” Perchè sono due canzoni che hanno segnato periodi molto diversi ma molto felici della vita del musicista.
“SUPERSTITION” è stato il primo singolo, tratto dall’album “Talking Book”, cha ha regalato il successo mondiale a Stevie Wonder. Inizialmente scritto per Jeff Beck, chitarrista e cantante inglese, Wonder sotto consiglio del proprio manager decise di tenere per sè il brano che poi diventò una della pietre miliari della storia della musica. La canzone ha segnato la svolta nella carriera del musicista: era diversa da tutte quelle incise precedentemente e caratterizzata da uno stile nuovo e inconfondibile che poi marcherà tutti i suoi brani futuri. “Superstition” parla delle superstizioni popolari a cui molte persone credono; nel ritornello il cantante dà diversi consigli per cercare una soluzione diversa dall’essere superstiziosi quando non si riescono a comprendere certi fenomeni.
“ISN’T SHE LOVELY?” È un altro fra i brani più conosciuti di Stevie Wonder. Contenuta nell’album “Songs in the Key of Life” (1976), la canzone è dedicata alla figlia Aisha. Il cantante la scrisse e la produsse in onore della nascita della sua primogenita avvenuta nel 1975. Il brano inizia con un campionamento del pianto della neonata. “Isn’t She Lovely?” È uno dei singoli di maggior successo dell’autore ma essendo stato presentato come singolo promozionale, non potè entrare in nessuna classifica. David Parton, Frank Sinatra ed Harry Styles sono solo alcuni degli artisti che negli anni hanno registrato le proprie cover del brano di Stevie Wonder.
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