Francesco Guccini

Una delle figure artistiche più importanti del panorama musicale italiano.

Francesco Guccini appartiene al gruppo di cantautori italiani fra i più rappresentativi e popolari. Nacque a Modena il 14 giugno 1940, trascorse gran parte della sua infanzia a Pàvana negli Appennini: lui e la madre dovettero rifugiarsi dai nonni paterni a causa della Seconda Guerra Mondiale. A Modena invece visse la propria adolescenza. Da sempre appassionato di musica, Guccini cominciò a lavorare come cantante e chitarrista in un’orchestra da balera. La sua carriera musicale venne per un periodo interrotta perchè il cantautore partì per il servizio militare nel 1962. Il debutto vero e proprio nelle scene, avvenne nel 1967 quando pubblicò il suo primp disco “Folk beat n.1”, un lavoro che voleva portare alla luce l’inquietudine degli anni della Guerra trattando temi cupi e dolorosi come quello della morte o dell’Olocausto. L’anno successivo, nel 1968, Guccini pubblicò il suo primo 45 giri, “Un altro giorno è andato/il bello” che riscosse un discreto successo. Nella sua carriera il musicista, lavorò a moltissimi album: ha pubblicato più di 20 dischi e collaborato con numerosi artisti come i “Nomadi”, Caterina Caselli o Bobby Solo. È necessario dire che il vero salto artistico di Guccini avvenne nel 1972 quando pubblicò “Radici” che contiene alcuni dei suoi brani più famosi come “La locomotiva”, “Piccola città” o “Incontro”. Quella di Guccini è stata però una carriera molto varia, non si è occupato solo di musica, ma anche di letteratura. Il suo primo libro “Cronache Epifaniche” è un’autobiografia che racconta la sua infanzia, mentre “Vacca d’un cane” e “Cittanova blues” sono due suoi scritti diventati straordinari best sellers. Guccini è anche molto attivo nella politica, non ha mai rivestito ruoli istituzionali però non si è mai nascosto dall’esprimere il proprio pensiero molto vicino alla sinistra italiana. In realtà si definisce anarchico ma anche un socialista di matrice liberale. In alcuni dei suoi brani più celebri, è evidente la sua presa di posizione per quanto riguarda la politica, ad esempio in “La locomotiva”, “Primavera di Praga”, “Canzone per il Che” o “Su in collina”. Guccini è anche uno degli artisti maggiormente premiati dal “Club Tenco” (associazione che sostiene la canzone d’autore), oltre agli altri riconoscimenti, vanta: quattro Targhe, due Premi e un Premio “Le parole della musica”.

REDAZIONE