IL 15 FEBBRAIO DEL 1898 NASCEVA A NAPOLI ANTONIO FOCAS FLAVIO ANGELO DUCAS COMNETO DE CURTIS DI BISANZIO GAGLIARDI, ALTEZZA IMPERIALE CONTE PALATINO, CAVALIERE DEL SACRO ROMANO IMPERO, ESARCA DI RAVENNA, DUCA DI MACEDONIA E ILLIRIA, PRINCIPE DI COSTANTINOPOLI, DI CILICIA, DI TESSAGLIA, DI PONTO, DI MOLDAVIA, DI DARDANIA, DEL PELOPONNESO, CONTE DI CIPRO E D’EPIRO, CONTE E DUCA DI DRIVASTO E DI DURAZZO. Titoli nobiliari che Antonio De Curtis decise di eliminare preferendo il nomignolo di Totò ed essere il Principe della Risata.

Ma.Ced.

Totò, pseudonimo di Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio (comunemente noto come Antonio de CurtisNapoli15 febbraio 1898 – Roma15 aprile 1967), è stato un attorecommediografopoetaparolieresceneggiatore e filantropo italiano. Attore simbolo dello spettacolo comico in Italia, soprannominato «il principe della risata», è considerato, anche in virtù di alcuni ruoli drammatici, uno dei maggiori interpreti nella storia del teatro e del cinema italiano.

Nato Antonio Vincenzo Stefano Clemente da Anna Clemente (Palermo2 gennaio 1881 – Napoli23 ottobre 1947) e da Giuseppe de Curtis (Napoli12 agosto 1873 – Roma29 settembre 1944), fu adottato nel 1933 dal marchese Francesco Maria Gagliardi Focas di Tertiveri.

Maschera nel solco della tradizione della commedia dell’arte, accostato a comici come Buster Keaton e Charlie Chaplin, ma anche ai fratelli Marx e a Ettore Petrolini, in quasi cinquant’anni di carriera spaziò dal teatro (con oltre 50 titoli) al cinema (con 97 pellicole) e alla televisione (con 9 telefilm e vari sketch pubblicitari), lavorando con molti tra i più noti protagonisti del panorama italiano e raggiungendo, con numerosi suoi film, i record d’incasso. Adoperò una propria unicità interpretativa, che risaltava sia in copioni puramente brillanti sia in parti più impegnate, sulle quali si orientò soprattutto verso l’ultima fase della sua vita, che concluse in condizioni di quasi totale cecità a causa di una grave forma di corioretinite, probabilmente aggravata dalla lunga esposizione ai fari di scena. Spesso stroncato dalla maggior parte dei critici cinematografici, fu ampiamente rivalutato dopo la morte, tanto da risultare ancor oggi il comico italiano più popolare di sempre.

FONTE WIKIPEDIA