Massimo Troisi se ne andava per sempre il 4 giugno di 25 anni fa, a causa di un arresto cardiaco, lasciando un vuoto significativo nel mondo del cinema ma anche nel cuore di moltissimi italiani. Fu il principale rappresentante della nuova comicità napoletana che nacque negli anni settanta ed era soprannominato “il comico dei sentimenti”. Troisi cominciò la sua carriera con il gruppo “I Saraceni” e poi con gli amici Lello Arena ed Enzo Decaro de “La Smorfia”. Uno dei più grandi successi dell’attore e regista fu “Il Postino” che gli valse la candidatura postuma ai premi Oscar come migliore attore e per la miglior sceneggiatura non originale. Massimo Troisi rivisitò il cinema italiano spingendolo verso nuovi orizzonti dove l’affermazione del soggetto era uno dei punti chiave, come la nuova figura napoletana dell’antieroe vittima del tempo in cui vive. Troisi era amato da tutti perché le persone riuscivano a ritrovarsi nei personaggi dei suoi film, nelle figure che ricordavano la vita quotidiana con i suoi piccoli problemi. Era poi un artista “rivoluzionario” perché diede molta importanza al ruolo della donna nella società, enfatizzando la voglia di cambiamento che si scontrava invece con regole e tradizioni ancora ben radicate. L’attore era poi molto amato perché sottolineò l’importanza delle proprie origini, usando nelle sue opere il dialetto napoletano, un po’ come fece Goldoni con il veneziano nelle sue commedie. Massimo Troisi diede quindi inizio ad una sorta di rivoluzione cinematografica che si rispecchiò poi anche nella società del tempo.

SARA ORLANDINI