Hemingway è una delle figure letterarie più importanti di tutti i tempi. I suoi romanzi si caratterizzano per la diversità e particolarità della scrittura.

 

Il 2 luglio di 58 anni fa Ernest Miller Hemingway metteva fine alla sua vita con un colpo di pistola e così la letteratura mondiale perdeva una delle figure più particolari, poliedriche ed influenti di tutti i tempi. Hemingway nacque ad Oak Park nel 1899 da una famiglia benestante, il padre era medico mentre la madre era un’ex aspirante cantante lirica. Aveva solo un anno quando fu portato in una casa estiva nel Michigan e trascorse lì la sua infanzia appassionandosi alla natura e a tutto ciò che la riguardava. Frequentò le scuole elementari senza grande entusiasmo e una volta iscritto al liceo due dei suoi professori notarono il talento creativo e lo incoraggiarono a scrivere racconti che vennero poi pubblicati nei giornalini della scuola. Nel 1917 si diplomò e nello stesso anno gli Stati Uniti entrarono a far parte della Prima Guerra Mondiale, Hemingway partì come volontario per andare a combattere in Europa come fecero anche altri aspiranti scrittori ad esempio Fitzgerald. Venne escluso dai reparti combattenti per un difetto alla vista e venne invece arruolato nel servizio della Croce Rossa statunitense. Trascorse molti anni al fronte italiano e passò diverso tempo in alcune città del nord-est come Schio, Bassano del Grappa e Gorizia. Rientrato dalla Guerra ritornò a scrivere e a dedicarsi alle sue passioni come ad esempio la pesca; nel 1920 andò a vivere a Toronto dove entrò nella redazione del “Toronto Star”, ma fu a Parigi che cominciò veramente la sua carriera letteraria. I romanzi di Hemingway sono caratterizzati da un linguaggio molto asciutto, essenziale e da personaggi stoici quasi sempre rappresentati in situazioni di disagio. Alcuni dei suoi scritti più famosi pubblicati negli anni ‘30 sono “Fiesta (Il Sole sorgerà ancora)”, “Addio alle armi” o “Avere e non avere”. Negli anni ’40 poi la sua produzione letteraria fu caratterizzata dalla stesura di romanzi che divennero best seller come ad esempio “Per chi suona la campana”. L’ultimo romanzo di Hemingway fu “Il Vecchio e il mare” terminato nel 1952 con il quale vinse il prestigioso Premio Pulitzer nel 1953, l’anno successivo lo scrittore venne insignito del Premio Nobel per la letteratura. Le condizioni di salute di Hemingway però peggiorarono con l’andare avanti degli anni, soffriva infatti di depressione e anche di allucinazioni. La mattina del 2 luglio 1961 si sparò ponendo fine alla propria vita. Hemingway è ancora oggi una delle figure di riferimento per molti scrittori e appassionati di lettere, le sue opere sono considerate pietre miliari della letteratura americana. 

SARA ORLANDINI