di MAURO CEDRONE
ROMA- 22 aprile 1945 – 13 giugno 1979, tra queste date c’è tutta la vita meravigliosa del grande Demetrio Stratos. Straordinario frontman ma solo per le sue fantastiche doti canore e non certo per la sua posizione sul palco. Anzi lui non amava molto l’esposizione mediatica, ma quella sua voce lo portava inevitabilmente ad essere uno dei maggiori protagonisti di quegli anni di sperimentazione musicale e di attivismo politico. Stratos era l’essenza della ricerca vocale. Nato ad Alessandria d’Egitto, Demetrio trovò la sua dimensione artistica in Italia. Arrivò a Milano nel 1962 dopo aver assorbito le culture di tutti i mondi transitati nella sua città natale. Stratos si è sempre ritenuto un “viaggiatore del Mediterraneo” cogliendo l’essenza di molte etnie africane ed europee. A Milano fu subito “Ribelli” e non poteva essere altrimenti, visto il nome. Con quel gruppo registra i primi successi tra cui “Pugni Chiusi”. Poi Area. Terreno di sperimentazione come metodo di ricerca vocale e strumentale e lotta di classe. Ed è proprio negli Area che Demetrio si dedica allo sviluppo del “suono interiore” dell’”effetto acustico”, insomma l’idea della voce come strumento. Stratos era in grado di emettere contemporaneamente due, tre, persino quattro suoni – in gergo tecnico Demetrio era nella condizione permanente di padroneggiare diplofonie, trifonie e quadrifonie e di arrivare al picco di settemila Hertz. Prima di lui mai nessuno era riuscito a sfiorare certi livelli. Demetrio Stratos è morto a 34 anni, il 13 giugno del 1979 per una gravissima forma di aplasia midollare impossibile da curare nel più importante Hospital di New York. Il giorno dopo la sua scomparsa all’Arena Civica di Milano si tiene un grande e straordinario concerto, inizialmente programmato per raccogliere fondi per le costosissime cure alle quali Demetrio Stratos si sarebbe dovuto sottoporre. Al concerto partecipano il Banco, Guccini, Finardi, Branduardi, Venditti, Vecchioni e molti altri della scena rock-prog italiana, compresi ovviamente gli Area. Un Concerto che segna comunque una linea di demarcazione nel mondo del rock. E non è certo esagerato sostenere che la morte di Demetrio ha segnato anche la “morte” del prog rock italiano.
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