a0762900961_10ROMA- Vogliamo ricordarlo nella data della sua nascita:22 aprile 1945. Demetrio Stratos, ovvero la ricerca della voce. Un fenomeno dalle straordinarie corde vocali, un ricercatore dei suoni vocali, la sperimentazione vocale all’ennesima potenza. Demetrio prima di approdare a Milano nel 1962 studia le culture di tutti i mondi che transitano ad Alessandria d’Egitto sua città natale. La predisposizione alla scoperta di vocalità particolari si nota immediatamente. A Milano diventa un “ribelle” con i “Ribelli” ed è subito “Pugni chiusi”: un successo e primi posti nelle classifiche italiane. Poi Area, con marchio politico indelebile ed attivismo militante che segna inequivocabilmente quegli anni di sperimentazione musicale e di lotta col “pugno chiuso”. E’ in quegli anni che Stratos è alla ricerca di vocalità particolarmente difficili. Strade impervie da percorrere se si vuol arrivare a sostituire lo strumento con la voce. Demetrio tocca livelli inimmaginabili. Arriva ad emettere contemporaneamente due, tre e persino quattro suoni – in gergo tecnico arriva a padroneggiare diplofonie, trifonie e quadrifonie e di toccare picchi di settemila Hertz. Prima di lui nessuno mai c’era riuscito. Stratos muore a trentaquattro anni, in seguito ad una gravissima forma di anemia plastica, ovvero un’insufficiente produzione di cellule nel sangue di midollo spinale. Demetrio Stratos se ne va dopo aver sfidato il sovraumano e cantato l’impossibile. E con lui se ne va anche la “musica di fusione di tipo internazionalista” come amava spesso ricordare l’uomo che ha stravolto i canoni classici del suono. Indimenticabile.

Mauro Cedrone