di MAURO CEDRONE

Il 30 aprile del 1983 ci lasciava Muddy Waters, nato il 4 aprile del 1983. Il grande Muddy Waters, legato indissolubilmente a brani storici come Hoochie Coochie Man, I’m ready, Mannish Boy, Got my Mojo Working, I Just Want To Make Love To You e Rollin’ and Tumblin ed ancora la straordinaria e famosissima Rolling Stone. Impossibile non ricordare uno dei piu’ grandi bluesman del dopoguerra. Muddy Waters ovvero Acque Fangose, venne soprannominato così perchè amava sguazzare nel fango del suo Mississippi quando era bambino. Quel Mississippi dove il blues iniziava a vivere. Muddy fu il padre del blues di Chicago e a lui si deve l’elettrificazione e l’amplificazione del blues stesso. Muddy fu capace di rinnovare profondamente la tradizione del Delta. Waters è stato un punto di riferimento per molti artisti. Muddy ha esercitato nel tempo una profonda influenza sui musicisti rock soprattutto inglesi. Primi fra tutti i Rolling Stones che ereditarono il nome di Pietre Rotolanti proprio da quella monumentale canzone di Muddy Waters. Il grande Eric Clapton non perde occasione di ricordare il suo “maestro” di blues. Il magazine “Rolling Stone” (anche qui c’entra totalmente il famoso brano di Muddy Waters) l’ha inserito al diciassettesimo posto nell’elenco dei cento più grandi artisti di tutti i tempi. Hoochie Coochie Man è stata cantata e suonata da un’infinità di musicisti. Jimi Hendrix la prima volta che lo ascoltò si spavento’ a morte vedendo ed ascoltando quello che usciva dalla sua chitarra. Anche per Jimi, Muddy fu un’importante punto di riferimento. Il blues era Muddy Waters e Muddy Waters era il blues.