Il settimo disco del cantautore americano uscì il 4 giugno 1984, riscosse enorme successo in tutto il mondo e vendette milioni di copie !!!

“Dancing in the Dark”, “Glory Days”, “I’m on Fire”, “I’m Goin’ Down” sono solo alcuni dei brani dell’album “Born in the U.S.A.” di Bruce Springsteen. Oggi 4 giugno, il disco di maggiore successo di The Boss, compie 36 anni. Pubblicato nel 1984, ottenne davvero moltissimo consenso da parte del pubblico, non solo in America, ma anche nel resto del mondo e consacrò Springsteen nell’Olimpo delle rockstar planetarie della seconda metà degli anni ’80. Compare all’85esimo posto della classifica stilata da Rolling Stone, dei migliori 500 album della storia della musica; in Italia è il secondo disco ad aver venduto milioni di copie (1.400.000); al primo posto “True Blue” di Madonna. “Born in the U.S.A.” è il settimo album del musicista che precedentemente aveva pubblicato il disco “Nebraska”, nel 1982, per la prima volta senza la sua “E Street Band”, un lavoro che risultò essere introverso e a tratti pessimistico, specchio di un periodo non proprio felice che Springsteen stava vivendo. Con il nuovo disco invece, dai ritmi incalzanti, orecchiabili e coinvolgenti, la rockstar conquistò ancor di più il cuore delle persone che in quel preciso momento storico avevano bisogno di positività e speranza. La guerra in Vietnam, lo scandalo Watergate e gli scontri in Iran segnarono profondamente la nazione americana che quasi non si riconosceva più negli ideali e nei valori da sempre posseduti. Il brano che intitola anche il disco racconta degli effetti che una delle guerre più disastrose per gli Stati Uniti, quella del Vietnam, ebbe sugli americani. Molto spesso il testo viene frainteso: si pensa infatti sia patriottico, invece è un tributo a molti degli amici del musicista che partirono e non tornarono più. Lo stesso presidente Reagan capì male il senso della canzone tanto che la volle come inno per la sua campagna elettorale. Non la utilizzò mai perchè Springsteen rifiutò la proposta. “Born in the U.S.A.” è stato quindi un inno dedicato da Bruce Springsteen alla sua America che sicuramente era molto meglio di quello che aveva fatto vedere alla sua gente e al mondo. 

SARA ORLANDINI