Membro degli Yardbirds, fondatore dei Led Zeppelin, ha consegnato alla storia alcune delle canzoni più celebri del rock

   

“La tecnica non conta, contano le emozioni ed io mi occupo di loro”, era questa la massima di Jimmy Page, uno dei più influenti chitarristi della storia del rock. I suoi riff hanno lascito un segno indelebile ed inconfondibile nel mondo del rock. I suoi assolo hanno consegnato alla leggenda molte canzioni: una su tutte, Moby Dick, considerata  insieme a Stairway To Heaven tra le migliori dell’intera discografia dei Led. Insomma un fenomeno, inserito al secondo posto nella classifica dei migliori 50 chitarristi della storia della Gibson, marca di chitarre alla quale è legata inscindibilmente la sua figura, e al terzo in quella stilata da “Rolling Stone”. Da turnista e poi con gli Yardbirds, Jimmi ha fatto sentire il peso delle sue Gibson Les Paul, accompagnato nelle crescita da due mostri sacri come Jeff Beck ed Eric Clapton. L’esperienza straordinaria con gli Yardbirds, ha permesso a Page il salto indolore nel Dirigibile. Il suo nome è legato indissolubilmente alla storia e alla leggenda dei Led Zeppelin. Jimi Page ha lasciato un’impronta indimenticabile nell’hard-rock ed heavy metal, stili musicali nati praticamente con il grande chitarrista londinese. Inconfondibile il suono delle sue Gibson legate come un “vincolo affettivo” agli amplificatori Marshall e Vox (agli inizi della sua carriera Jimmi Page amava usare anche Fender Stratocaster e Telecaster ma una menzione speciale va data alla leggendaria Gibson ES 1275 Double Neck 6/12 String: la famosa doppio manico che veniva fabbricata solo su ordinazione con valutazione attuale di 50000 dollari).. Spettacolari i suoi “riff” che hanno contribuito a dargli la giusta popolarità ed un’impronta unica allo stile Zeppeliano. Inconfondibili i suoi assolo: quello di “Stairway To Heaven” ad esempio è stato votato come il più bello della storia del rock. Sempre secondo Rolling Stone Jimmi Page è l’artista più campionato dopo James Brown. A contribuire alla leggenda del personaggio ci hanno pensato anche alcuni aspetti del carattere (tutt’altro che semplice) ed episodi della vita privata. Come la lunga dipendenza dalle droghe, in particolare nella seconda metà degli anni 70, e la fascinazione per l’occultismo, in particolare per il poeta Aleister Crowley, di cui fece imprimere il motto “Fa ciò che vuoi così potrai essere” sulla matrice del primo lato di “Led Zeppelin III”. Un interesse che provocò la nascita di leggende come quella che voleva che ascoltando “Stairway To Heaven” al contrario si potessero cogliere dei messaggi satanici.

MAURO CEDRONE