Il 9 settembre del 1941 nasceva uno dei piu’ grandi interpreti del Soul Nero che ci ha lasciato il 10 dicembre del 1967. Otis Redding moriva tragicamente e con lui veniva a mancare una delle voci nere più grandi in assoluto. Di certo il più popolare tra gli inventori del “soul” e nel sangue il “gospel” ed il “rhythm and blues”.

Era il 10 dicembre del 1967 quando Otis Redding s’imbarca su un Beechcraft 18 insieme ai suoi musicisti ed al suo manager. Il giorno prima Redding aveva partecipato con la sua band,i Bar-keys, ad una trasmissione televisiva a Cleeveland nell’Ohio. L’aereo è un bimotore ad ala bassa con pilota. Sul Beechcraft salgono tutti, meno James Alexander costretto a prendere un aereo di linea. Facevano sempre così: uno a turno rimaneva fuori e volava da solo. Una scelta che fu la fortuna di Alexsander. Fortuna che ebbe anche Cauley unico sopravvissuto tra tutti quelli che si trovavano sull’aereo di Otis Redding. Il tragico schianto avvenne nelle acque gelide del lago Monona a Madison nel Wisconsin. Cauley si salvò perchè rimase aggrappato ad un sedile dell’aereo. Gli altri morirono tutti. Il corpo di Otis Redding  fu trovato il giorno dopo. Ora è sepolto nel suo ranch a Round Oak in Georgia a soli 37 chilometri dall’aereoporto di Macon: scalo prescelto dove atterrare. Del celebre cantante statunitense di musica soul e rhythm and blues ci restano indelebili i singoli I’ve Been Loving You Too Long e the Dock of the Bay. La rivista Rolling Stone ha inserito Redding, uno dei massimi miti della black music, al 21esimo posto nella lista dei 100 migliori artisti ed all’ottavo posto nella classifica dei migliori cantanti di sempre.

MAURO CEDRONE