Perdere il doppio (anche malamente) è stato fondamentale per l’Italtennis per lasciar passare la Francia in semifinale. Nel singolare decisivo, Fabio Fognini (n.1 d’Italia e 20 del mondo) è andato incontro ai soliti alti e bassi uscendo sconfitto in quattro set dal numero 1 francese (e 11 del mondo) Pouille. La contesa si era messa bene per l’azzurro: rapido 6/2 e francese in apparente difficoltà. Nella seconda frazione Fognini non sfrutta due palle break nel terzo gioco e ciò permette al francese di rientrare in partita: Pouille così pareggia il conto dei set con un eloquente 6/1. Si va al terzo e qui si consuma lo psicodramma dell’azzurro. Avanti 3-0, Fognini si fa recuperare 3 pari; il ligure però riparte e si trova 5-3 e servizio. Nel decimo game poi l’apoteosi dello sciupo: Fognini ha tre set point e se nei primi due Pouille serve bene, nel terzo l’azzurro butta malamente fuori un diritto non impossibile e vanifica il vantaggio. Ma le emozioni non finiscono. Per approdare al tie-break Fognini annulla una palla-break al francese e poi dà vita alla sagra dell’errore, di diritto e di rovescio, e a godere è solo il francese che porta a casa un set insperato. Nella quarta e conclusiva frazione, il transalpino è scappato 3-0, parzialmente Fognini ha accordiato sino al 3-4 ma poi Pouille non ha dato scampo all’azzurro regalando la semifinale ai francesi col classico 6/3. Onesto alla fine capitan Barazzutti: “Fabio (Fognini, ndr) ha giocato a tratti molto bene, però è mancata continuità nel rendimento del suo gioco e nella gestione dell’incontroLa chiave del match è stato il finale di terzo set, che non ci ha girato benissimo, con tre set point mancati. E’ vero che in certi momenti Fabio è andato di fretta, però ha lottato, anche se stanco, ha giocato con tutto quello che aveva. Forse se andavamo avanti due set a uno la partita sarebbe stata diversa”. Poi una speranza per il futuro: “Speriamo che ci siano dei giovani che vengano ad aiutare la generazione di giocatori che in questi anni hanno tenuto sempre l’Italia tra le migliori otto nazionali del mondo sono solo”. Berrettini, Moroni, Sonego, Caruana, Napolitano ed altri ragazzi: speriamo crescano in fretta.

Andrea Curti