ROMA-Sarà una domenica di tennis in azzurro quella che si prospetta domani, domenica 22 luglio 2018. Sia Fognini che Cecchinato hanno centrato l’approdo nella finalissima dei tornei ATP 250, rispettivamente a Bastad (Svezia) e Umago (Croazia). Il 31enne ligure, salito al numero 15, ha vinto un match assai scorbutico contro il 34enne mancino spagnolo Verdasco. Dopo aver dominato facilmente la prima frazione di gioco per 6/1, l’iberico ha reagito pareggiando il conto dei set con un classico 6/3 e nel terzo e decisivo, grande equilibrio in campo, con Fognini che ha sprecato due break di vantaggio chiudendo la contesa 7/5 dopo due ore e un quarto di lotta. Quella in terra scandinava è la sedicesima finale in carriera (6 vittorie e 9 sconfitte) per il tennista di Arma di Taggia, la seconda di questo 2018 (successo a San Paolo). Dall’altra parte della rete ci sarà l’ex prodigio del tennis francese Richard Gasquet, ora 32enne e numero 29 con all’attivo 31 finali in carriera (15 i titoli vinti, l’ultimo a s’-Hertogenbosch il mese scorso), la terza in questa stagione. Negli scontri diretti il francese è avanti 2-1 nei precedenti ma Fognini si è aggiudicato l’ultimo sulla terra di Monte Carlo nel suo fantastico 2013, l’anno del best ranking numero 13 (corsi e ricorsi storici?). Peraltro Fognini è in finale anche nel doppio: insieme all’amico Bolelli sfiderà la coppia numero 2 del seeding, composta dal cileno Pealta e dall’argentino Zeballos. Per i due azzurri si tratta dell’ottava finale raggiunta insieme con tre affermazioni, tra cui gli Australian Open 2015. Continua la sua marcia inarrestabile il volto nuovo del tennis nostrano, ovvero il palermitano Marco Cecchinato, bravo a raggiungere la sua seconda finale stagionale in carriera al Croatian Open di Umago, di fronte all’idolo di casa, l’ex giocatore Goran Ivanisevic. Il tennista siciliano ha impiegato 66 minuti per venire a capo del qualificato argentino Trungelliti, 188 del mondo, ma il match nel primo set è stato più difficile del punteggio. Ossia l’argentino è partito forte, portandosi 2-0 e tre palle per il 3-0 con due possibili break avanti; invece il Ceck, ormai consolidatosi ai livelli dei primi 20 del mondo (male che vada, lunedì da 27 diventerà 25, best ranking per lui), ha resistito portando a casa il terzo game dopo 18 punti giocati ed ha mantenuto il proprio servizio sempre ai vantaggi ma con una lucidità incredibile nelle fasi topiche. Così il siciliano ha inanellato undici giochi consecutivi, da 0-2 a 6/2 5-0, con la spettaclare chiusura del terzo gioco del secondo set, ovvero servizio slice esterno e smash vincente. Poi al primo match point utile, Cecchinato si è inventato un pallonetto vincente che ha flashato Trungeliti e chiuso il match in suo favore. Domani è un altro giorno, il palermitano sfiderà per il trofeo il mancino argentino Pella, numero 72 del mondo, con cui ha un bilancio di 1-1 a livello di challenger. Pella non è un fenomeno ma i suoi tiri mancini sono insidiosi; certo, a vedere il Ceck giocare con tale scioltezza e tranquillità (è un piacere a cui i nostri occhi non sono abituati quasi più) e considerando il ranking dei finalisti, l’azzurro parte favorito ma le finali sono match a sé in cui tutto può accadere.
Andrea Curti
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