ROMA- La vera Lazio è durata 28 minuti poi una preoccupante flessione per tutto il resto della gara dell’Olimpico. Mezz’ora di speranza sostenuta da un bel gol del solito Immobile poi inspiegabilmente la paura di alzare il baricentro del gioco, il terrore di un Napoli pian piano in emersione dopo l’apnea dei primi 30 minuti, la fatica di andare ad attaccare i partenopei nella loro metà campo e l’inevitabile scarsa condizione fisica al punto da incassare il primo gol napoletano con tre/quattro passaggi e via in porta a beffare una difesa completamente ferma permettendo a Milik di mettere il pallone tranquillamente in rete. Gol di chiara marca Sarriana ed uno a uno al 47esimo . Pareggio naturalmente meritato non foss’altro per il miglior possesso palla dei napoletani decisamente più in condizione dei biancocelesti. Presagi negativi che trovano conferma nella seconda parte di gara condotta sempre con piglio e determinazione da parte degli uomini di Ancelotti. Il clou dell’incontro arriva al 59esimo con un gran gol di Insigne lasciato tranquillo di tirare a giro beffardo alla sinistra dell’improbabile Strakosha. Il solito gol di Insigne che incute ancora paura alla Lazio oramai sulle gambe. Resta un guizzo con le residue forze rimaste è quello di Acerbi con un perentorio colpo di testa che centra il palo sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Giusto un sussulto che non genera rigurgiti positivi. La girandola delle sostituzioni segna malinconicamente la fine dell’incontro con una vittoria di misura del Napoli ampiamente meritata. Poche le recriminazioni finali da parte dei biancocelesti che a discolpa possono contare l’assenza di Lulic e Leiva squalificati e Berisha infortunato. Poca roba per cercare attenuanti!!!
MAURO CEDRONE
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