Mancini: “Non siamo sotto zero, presto Italia grande”
“Percorso iniziato a maggio, ma dobbiamo arrivare all’Europeo”
Massimo Ciccognani
Domani a Chorzow (20.45) c’è Polonia-Italia, partita vitale per il futuro azzurro. Un solo punto finora conquistato in Nations League (contro la Polonia), decisamente poco per una Nazionale dalla quale ci si attendeva qualcosa di più. Ma adesso c’è da guardare solo al futuro, perché il Portogallo vola nel girone (6 punti) con Polonia e Italia ferme a uno. Decisivo lo scontro diretto di domani per stabilire chi tra Polonia e Italia resterà nel gruppo dei grandi evitando la retrocessione in fascia B e di conseguenza augurarsi anche un sorteggio meno problematico per Euro 2020. Lo sa benissimo Roberto Mancini che continua a guardare avanti, oltre a questa Nations League, in particolare all’europeo itinerante del 2020 che partirà proprio da Roma dove l’Italia deve arrivare serena e consapevole delle proprie possibilità e al tempo stesso far dimenticare al popolo pallonaro azzurro la cocente delusione con la Svezia che ci è costata la mancata partecipazione all’ultimo mondiale. “L’obiettivo è ricostruire la squadra e cercare di fare bella figura in Nations League e qualificarci per l’Europeo – le parole del ct alla vigilia della sfida contro la Polonia – Da maggio sappiamo che ci vuole un po’ più di tempo, cambiando tante cose non è semplice. Quando avremo tutti i giocatori a disposizione, riusciremo a trovare un gruppo di calciatori che possono fare cose ottime in futuro, non avremo problemi a mettere insieme la squadra per gli Europei”. Ma intanto c’è da portare a termine questa Nations League visto che per le qualificazioni c’è ancora tempo e allora domani c’è bisogno solo di una vittoria per evitare spiacevoli retrocessioni. “Siamo in un gruppo dove il Portogallo è la squadra migliore ed è in testa e noi ci giochiamo probabilmente il secondo posto con la Polonia. Loro sono una squadra con bravissimi giocatori di talento e domani non sarà una partita semplice ma possiamo giocarcela bene”. Come detto, bisogna vincere in Polonia perché in palio non c’è solo il secondo posto, visto che una sconfitta significherebbe retrocessione in Lega B con ripercussioni sul ranking e sul futuro sorteggio di qualificazioni a Euro2020. “Quella di domani è una partita importante, in uno stadio pieno, bella da giocare, che ci servirà per la nostra esperienza, e ovviamente cercheremo di vincerla. Penso che andrà bene ma se non andrà bene non sarà la fine. Cosa cambia? Non è che non giochiamo più e non andiamo agli Europei. Quello che può accadere a noi può accadere alla Polonia, alla Germania, alla Croazia, all’Inghilterra. E’ stata fatta questa Nations League per dare più importanza a quelle partite amichevoli che solitamente erano prese sottogamba, si dà valore al ranking ma non vedo nessun dramma. Cercheremo di vincere, di migliorare la squadra ma non cambia assolutamente niente”. Rispetto a un mese fa, quando fra Polonia e Portogallo il ct rivoluzionò la squadra, ci saranno meno cambi. “Allora i giocatori non erano al massimo della condizione e c’era il pericolo che qualcuno potesse farsi male giocando due gare così ravvicinate, e poi avevo bisogno di vedere i più giovani in una partita un po’ più difficile perchè dobbiamo pensare a domani e a dopodomani. In questo momento, i giocatori stanno meglio, hanno recuperato abbastanza bene, e ci sono giocatori che l’altra volta non c’erano, li abbiamo provati insieme e sono andati bene per cui continueremo a fare questo”. In avanti l’impressione è che Mancini punterà sugli stessi uomini che a Genova hanno affrontato l’Ucraina, ovvero con un “falso nueve”. “Il centravanti è importante in una squadra ma può capitare che si giochi con dei calciatori offensivi, che non danno riferimenti, che non sono centravanti di ruolo e si trova comunque la soluzione perfetta. Poi nel calcio per vincere bisogna fare gol. Immobile? Sono felicissimo se continua a fare gol con la Lazio, ma ne faccia anche in Nazionale”. Il 22 ottobre le elezioni federali porteranno alla presidenza di Gravina e alla fine dell’era Fabbricini, l’uomo che ha scelto Mancini per la Nazionale, ma il cambio al timone non preoccupa il ct. “Ho iniziato questo percorso e il primo obiettivo importante sono gli Europei. Sono stato benissimo e sto benissimo con le persone che ci sono adesso in Federazione, è stato sempre tutto perfetto. Quello che accadrà dopo ci riguarda ma non direttamente perchè noi dobbiamo pensare al campo, a cercare di fare risultato, a trovare una squadra il più velocemente possibile e cercare di migliorare. Le altre cose non mi interessano neanche tanto, per cui vedremo. Col nuovo presidente ci incontreremo ma lui sarà il presidente e io il ct”.
FONTE FOOTBALLPRESS.IT
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