Massimo Ciccognani

UDINE Dopo cinque anni l’Udinese torna a battere la Roma sul proprio terreno e lo fa con una prestazione sanguigna, di sofferenza nel primo tempo, di grande sostanza nella ripresa. Ha stretto i denti nel primo tempo, ma ha concesso nulla ai giallorossi che hanno tenuto costantemente in mano le redini del match senza però riuscire a monetizzare. E nella ripresa, è bastano un guizzo di De Paul per far esplodere la Dacia Arena e regalare a Nicola il successo alla sua prima in bianconero. L’Udinese, una volta avanti, ha giocato più libera e ha legittimato il vantaggio davanti ad una arruffona che ha continuato a spedire palloni in curva. Un pericoloso passo indietro per la Roma, una boccata di ossigeno per i friulani. Una tragedia, sportivamente parlando per la Roma che vede la Champions sempre più lontana. Ma anche oggi, purtroppo, altri cori beceri contro Napoli da entrambe le tifoserie. Così non va, servono provvedimenti seri.  Nicola alla prima alla Dacia Arena rimodella l’Udinese che si schiera con un attento 3-5-1-1 che in fase di non possesso si trasforma in un 5-4-1. Non c’è Lasagna dopo la deludente prova in azzurro, dentro il classe ’95 Ignacio Pussetto che agirà da terminale offensivo con De Paul alle sue spalle. Dietro Fofana e Behrami a sostegno. Nella Roma tante sorprese in vista del Real Madrid. Tra i pali c’è Mirante chiamato a sostituire Olsen bloccato da problemi muscolari. Nella linea dei quattro c’è Santon per Florenzi e Jesus confermato accanto a Fazio, mentre Kolarov presidia la fascia opposta. In mezzo confermati Cristante e Nzonzi con Schick punta di riferimento, mentre alle spalle conferma per Kluivert nel tridente accanto a Pellegrini ed El Shaarawy. La pioggia, caduta abbondantemente su Udine per tutta la giornata, risparmia la Dacia Arena per i novanta minuti di gara. Il match è un monologo giallorosso anche se resta in sostanziale equilibrio. La Roma fa la partita ma non sfonda, con l’Udinese tutta rannicchiata dietro la linea del pallone per provare le ripartenze nel tentativo di mettere in difficoltà la Roma. Un dominio sterile quello giallorosso, pressing alto per togliere respiro ai bianconeri di casa e palla costantemente nei piedi dei giallorossi che partono sempre da Nzonzi, Cristante e Pellegrini, ma poca cosa in fase di conclusione. Pochi brividi, pari quasi allo zero con la Roma a spingere nella metà campo avversaria, ma senza mai riuscire a far male alla retroguardia friulana che si difende con ordine. Solo controgioco per i padroni di casa che si fanno vedere solo intorno alla mezz’ora, prima con De Paul, poi con Pussetto, ma anche qui senza far male. Un brutto primo tempo rattristito dal cielo grigio sopra Udine. Perchè non basta tenere in mano le operazioni, serve il guizzo vincente, il gol, che non arriva. E ripresa che inizia sullo stesso canovaccio dei primi quarantacinque minuti, con la Roma a fare la partita e l’Udinese raccolta nello spazio di un fazzoletto per rischiare il meno possibile. Kolarov ci prova da lontano, palla fuori. Il vantaggio Udinese nasce da una prodezza personale di Rodrigo De Paul che riesce ad infilarsi tra le maglie della difesa giallorossa da palla inattiva e davanti a Mirante lo gela con un fendente sul primo palo. E adesso è un’altra partita perché la Roma, dominio a parte, deve fare qualcosa di più se vuole riprenderla visto che di minuti ne sono passati appena dieci dall’inizio della ripresa. Nzonzi salta più alto di tutti su angolo di Pellegrini, ma indirizza male, palla a lato. Deve fare qualcosa di più la Roma, ma davanti non riesce a graffiare, anche se Fabbri non vede un intervento che poteva essere punito con il calcio di rigore su Pellegrini.  Schick c’è ma non si vede, Kliuvert si perde sempre sul più bello, stessa cosa dicasi per El Shaarawy,  mentre prende coraggio l’Udinese che in controgioco trova il raddoppio con una pennellata di Fofana che innesca Pussetto che con un pallonetto supera Mirante. Proteste per un tocco di braccio di Pussetto, Fabbri va a controllare al monitor e annulla in quanto l’attaccante friulano si porta avanti il pallone braccio, gol irregolare, e resta l’1-0, ma che brivido per la Roma. Dentro Under per Kluivert. Fuori Samir per infortunio, dentro Pezzella nell’Udinese, mentre nella Roma entra anche Dzeko al posto di Schick quando alla fine ne mancano appena venti. El Shaarawy la palla buona per rimettere la partita su binari di equilibrio, si libera bene, ma non riesce a concludere facendosi anticipare da Musso. Roma che attacca a testa bassa, ma l’Udinese spreca un contropiede pericoloso. Partita apertissima. Musso smanaccia in angolo su Pellegrini che dal limite non ci pensa un attimo. E’ assalto Roma, dentro Zaniolo per Lorenzo Pellegrini. El Shaarawy solo in area perde ancora una volta l’attimo, ma l’Udinese adesso ha più coraggio e gioca con la forza dei nervi distesi, l’esatto contrario di una Roma che attacca a testa bassa ma più con la forza della disperazione che con le idee, mentre le lancette del cronometro scorrono implacabilmente. Fofana è un gigante in mezzo e toglie fiato alle risorse giallorosso sbagliando praticamente nulla. Centrale il piattone di El Shaarawy a un soffio dal novantesimo. Brivido su un colpo di testa d’anticipo di Dzeko, Musso in angolo. Sei di recupero per le ultime speranze giallorosse. Ma non bastano neanche quelli. L’Udinese si rialza e coglie una vittoria di grande importanza per la sua stagione. Per la Roma un doloroso kappao, ha fatto bene nella prima frazione, ha costruito molto ma non ha saputo graffiare. Un altro passo indietro. E la zona champions e sempre più lontana.

FONTE FOOTBALLPRESS.IT