Inzaghi: “Tanto amaro in bocca, è un momento che gira male. Avremmo meritato la vittoria”

Gianluca Malavisita

Ancora un pareggio per la Lazio, il quarto consecutivo e il più amaro di tutti. La Sampdoria riacciuffa una partita che i biancocelesti erano stati capaci di riagguantare proprio allo scadere grazie a un rigore concesso dal Var. Prima Quagliarella, poi Acerbi e Immobile, con la beffa finale di Saponara all’ottavo minuto di recupero. Durante la travagliata settimana che ha visto la “ferrari” biancoceleste ai box di Formello nel ritiro riconciliante, Inzaghi ha maturato le scelte per la gara contro la Sampdoria di Giampaolo. Novità in attacco, dove rientra dal primo minuto Caicedo, che scalza ancora una volta il duo Luis Alberto Correa come spalla di Immobile e in difesa, dove viene preferito ancora una volta Wallace a Luiz Felipe. A centrocampo non recuperano Leiva e Marusic. Ancora spazio a Badelj e Patric quindi, per il 3-5-2 che vede Strakosha in porta; Wallace, Acerbi, Radu in difesa; Patric, Parolo, Badelj, Milinkovic e Lulic in mediana; Caicedo e Immobile davanti. Giampaolo risponde con il 4-3-1-2. Audero; Bereszynski, Colley, Andersen e Murru nella linea a quattro; Praet, Ekdal, Linetty a centrocampo; Ramirez a supporto di Caprari e Quagliarella. Primo tempo di grande equilibrio a centrocampo, con entrambe le formazioni che cercano di far partire l’azione da dietro grazie al giropalla, e dopo i primi dieci minuti di studio la partita viene scossa da un episodio che da la stura a un susseguirsi di azioni e capovolgimenti di fronte. Al ’12 Audero si maschera da Karius e rinvia sulla testa di Caicedo che serve Immobile per il vantaggio biancoceleste. A salvare il portiere doriano però arriva il guardalinee, che segnala giustamente il fuorigioco dell’attaccante laziale al momento del passaggio. Tre minuti dopo è Patric a divorarsi la palla del possibile vantaggio. Milinkovic imbuca sulla sinistra la progressione di Immobile, che una volta entrato in area rientra sul destro e crossa per l’inserimento a lato opposto del terzino spagnolo. Corpo all’indietro e palla alle stelle. Ma risponde la Samp al minuto ’17. Azione fotocopia, con Linetty che premia la corsa di Bereszynski sulla destra ma non ha forza nel cross, permettendo a Strakosha l’anticipo provvidenziale su Quagliarella. Il momento della partita è caldo e sono gli ospiti a trovare il vantaggio. Bella l’azione sulla sinistra, con Ramirez che fa il trequartista vero e mette Murru nella condizione migliore per crossare al centro. La difesa della Lazio è in ritardo sull’inserimento di Quagliarella che non può sbagliare a tu per tu con Strakosha. La Lazio prova a prendere campo ma è sempre poco lucida quando è il momento di concretizzare. Prima con Caicedo, che non scarta il cioccolatino servitogli dall’errore di Colley in uscita dalla difesa e lo porge a Immobile. Decisivo il recupero di Andersen che sporca il passaggio dell’ecuadoriano e vanifica l’azione laziale. E poi al ’26 ancora con Immobile che da solo si trascina dietro tutta la Sampdoria sulla sinistra e tira in porta appena entrato in area. Non è lesto Caicedo, che arriva tardi sulla respinta del portiere blucerchiato. Il primo tempo finisce sul legno della porta doriana, con la conclusione di Immobile sporcata da un difensore e i fischi dell’Olimpico che l’accompagnano negli spogliatoi.
Nel secondo tempo è una Lazio trasformata. Pressa e lotta a tutto campo, concedendo veramente poco alla Sampdoria nella propria trequarti. Inzaghi cambia dopo appena cinque minuti, inserendo Correa e Cataldi per Caicedo e Badelj. Un valzer di occasioni inaugurato da Milinkovic al minuto ’55 quando riceve un cross pennellato da Radu a centro area staccando di testa. La tocca Audero, la palla rimane a Immobile con Anderson che si oppone e evita il tap in vincente. Poi Patric poco dopo. Il terzino crossa ancora al centro per Correa, che spizza solamente il pallone e non trova l’incornata. La Lazio non ci sta a perdere questa partita, mette cuore e gamba. Cambio di registro e ripartenza magistrale Correa Immobile che duettano in zona centrale con l’attaccante campano che trova il filtrante. Bravo Correa ad anticipare il tiro e altrettanto Audero a parare con la punta del piede. Fuori Wallace e dentro Luis Alberto al ’75, si passa al 4-3-1-2. E qui i biancocelesti trovano il pareggio. Calcio d’angolo di Cataldi sponda di tacco di Parolo che mette Acerbi solo davanti all’estremo difensore blucerchiato per il pareggio. E dopo il clamoroso errore di Milinkovic, di testa, sotto porta, finalmente la Lazio sembra trovare la vittoria che le manca da ben 4 partite coppa compresa. Correa, lanciato in contropiede viene atterrato al limite dell’area da Bereszynski, secondo giallo e rosso con punizione dal limite sulla quale va Luis Alberto. Palla a giro sulla barriera anzi no, palla sul braccio di Andersen e rigore col Var, con Immobile che va sul dischetto e spiazza Audero. Sembra finita e invece no, perché sull’ultimo cambio di fronte Saponara trova il pareggio in extremis che vale un punto d’oro per i suoi e la beffa finale che sa di sconfitta per per Inzaghi.
FONTE FOOTBALLPRESS.IT