Non c’è dubbio che il 34enne altoatesino Seppi, numero 35 dell’Atp, sia l’azzurro più in forma del momento, almeno sulle superfici veloci; dopo la finale persa in quel di Sydney con l’idolo di casa De Minaur, Seppi si è qualificato al terzo turno degli Australian Open, sconfiggendo in scioltezza l’australiano Thompson, 72 del ranking mondiale, con un eloquente 6-3 6-4 6-4 in meno di due ore di gioco. Seppi ha avuto sempre il controllo della partita, partendo fortissimo (3-0 con due break di vantaggio), subendo l’unico acuto nel match da parte del suo avversario (3 pari) per poi allungare di nuovo chiudendo 6/3 la prima frazione. Il secondo e il terzo set sono filati lisci come l’olio, con l’azzurro bravo a spezzare l’equilibrio (o presunto tale) al decimo e decisivo game, aiutato anche da due doppi falli di Thompson (nel terzo set) che gli hanno consegnato la vittoria. Complessivamente Seppi ha realizzato 11 ace e ben 38 vincenti. Seconda giovinezza? Di sicuro un’ottima condizione fisica, costruita tra le montagne del Colorado, a Boulder, dove si è trasferito con la moglie da un paio d’anni. “Non ho segreti”, ha sottolineato l’italiano, uno dei veterani del tabellone, “solo la continuità, un lavoro fatto bene alla base, prevenzione degli infortuni e tanto impegno. Bisogna avere sempre voglia di sacrificarsi, senza mai accontentarsi, e mentalmente bisogna essere pronti ad affrontare qualsiasi situazione. Non è facile. Per questo succede che alcuni giocatori giocano un paio di ottime stagioni e poi faticano nel confermarsi a certi livelli”. L’altoatesino gioca per la quattordicesima volta gli Australian Open dove ha raggiunto in quattro occasioni gli ottavi (2013, 2015, 2017 e l’anno scorso, fermato da Edmund). Al terzo turno Seppi troverà il Next Gen statunitense Tiafoe, già numero 39 del ranking a 20 anni (beati loro…) che ha eliminato a sorpresa 4/6 6/4 6/4 7/5 il sudafricano Anderson, 6 del mondo e finalista agli US Open 2017 e Wimbledon 2018 (per la verità il sudafricano ha accusato forti dolori al braccio destro); per il colored americano si tratta della prima volta al terzo turno a Melbourne (bissato il record personale del terzo turno a Wimbledon 2018). sarà match equilibrato, vedremo chi la spunterà tra l’esperto Seppi e il ragazzino Tiafoe (non ci sono precedenti tra i due). In chiave italiana la vittoria più bella è firmata Thomas Fabbiano: il 29enne di San Giorgio Ionico, numero 102, ha approfittato alla grande di un buon tabellone ed ha centrato il terzo turno agli Australian Open (mai superato il primo nelle precedenti due fugaci apparizioni) battendo in un match maratona (con lo score di 6/7 6/2 6/4 3/6 7/6, tre ore e 32 minuti di gioco) il 21enne statunitense Opelka, (2 metri e 11 centimetri), numero 97 del ranking, capace di eliminare il top 10 connazionale John Isner. Quella di Fabbiano è la vittoria di Davide contro Golia, sia per i 38 centimetri di differenza (Opelka è 211 cm!), sia per la potenza del servizio, che ha visto lo yankee sparare la bellezza di 67 aces contro i 2 (normali) del pugliese. Il tennista italiano, la cui caparbietà è ben nota, non si è scoraggiato mai, neppure dopo aver perso malamente il tie-break de primo set (era avanti 4-0 ed ha avuto 5 set point a favore!). Anzi, alla prima palla break concessa dal bombardiere statunitense, Fabbiano ha portato a casa il break (poi diventati due), pareggiando il conto dei set. Altro break decisivo del pugliese nel terzo game della terza frazione, che gli ha permesso di operare il sorpasso (annullando peraltro due palle del controbreak nel decimo gioco). A questo punto Opelka ha rischiato il tutto per tutto, è volato 4-1 nel quarto e si è portato sul 2 pari. Si va al quinto e decisivo set con i due che mantengono il servizio (unica palla break per Fabbiano nel secondo gioco) sino al fatidico tie-break a dieci punti, innovazione introdotta per scongiurare un quinto set ancor più lungo e logorante. L’italiano è più fresco e scattante del suo avversario e prende presto il largo salendo 7-2 e chiudendo il match per 10 punti a 5; il terzo turno (seconda volta in carriera in uno Slam dopo US Open 2017) è il giusto premio (stiamo parlando anche dei 134 mila euro e rotti già incassati) per un gran lavoratore come Fabbiano, che ora trova sul suo cammino il 27enne bulgaro Dimitrov, sceso al 21 dopo aver raggiunto il numero 3 del mondo nel novembre 2017 ma in netta ripresa.dopo un periodo di appannamento e forse di stanca mentale verso il tennis. L’unica nota stonata, ma non troppo, per quanto riguarda gli azzurri, è l’eliminazione del 27enne qualificato ascolano Travaglia, numero 137, che avanti due set ad uno, ha ceduto alla distanza (più dal punto di vista fisico che mentale) al georgiano Basilashvili, 20 del mondo: 3/6 6/3 3/6 6/4 6/3 lo score per il georgiano per una durata di due ore e 34 minuti, l’anno scorso trionfatore ad Amburgo e Pechino. Resta comunque l’ottimo torneo del marchigiano, che a piccoli passi si avvicina ai primi 100 giocatori del mondo. Aver scelto il team Cecchinato per il salto di qualità è significativo.
Andrea Curti
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