Quattro italiani, tre uomini e una donna, al terzo turno (con vista ottavi di finale) degli Australian Open. E più o meno sempre gli stessi a certi livelli. Fognini, per fortuna, è diventato un habituè di certi palcoscenici. Il ligure, numero 13 del ranking e 12 del seeding, ha superato abbastanza tranquillamente l’argentino Mayer (nonostante gli ultimi due precedenti sul rosso favorevoli al sudamericano), numero 53, in tre partite: 7/6 6/3 7/6 lo score, dopo due ore e 23 minuti di gioco. Il match si è giocato su un campo non coperto dal tetto, ed è stato sospeso causa pioggia per circa 40 minuti con l’azzurro avanti un set e 4-1. Fognini, nella prima frazione, è stato bravo a non disunirsi sul 5-4 Mayer e, sul 6 pari, non ha lasciato scampo all’argentino. Complessivamente l’azzurro ha avuto un solo passaggio a vuoto, nella terza partita, quando ha ceduto il suo servizio nel settimo gioco, ma è riuscito a recuperare lo svantaggio e a portare l’avversario di nuovo al tie-break, avversario che si è portato avanti 2-0 e 3-1  (sotto 2-0 e 3-1): ha rimontato Fognini e sul 6-5, con l’avversario alla battuta, prima ha risposto spostando sulla sinistra il rivale, quindi ha chiuso il match con un cross di diritto a fil di riga. Il 31enne ligure, che a Melbourne in singolare vanta una sola volta gli ottavi di finale (nel 2014) su 12 partecipazioni, affronterà sabato lo spagnolo Carreno-Busta, numero 23, che in Australia ha raggiunto gli ottavi lo scorso anno (nel 2017 l’iberico arrivò alle semifinali degli US Open, per posizionarsi nella top ten prima di una serie di infortuni che ne hanno frenato la corsa). I precedenti dicono 5-0 Carreno ma l’ultimo è circa tre anni fa e mai si sono affrontati sul cemento outdoor. Certo, se da una parte il “Fogna” ha dato segnali positivi vincendo sinora quattro tie-break su quattro (due con Munar e due con Mayer), dall’altra Fognini deve fare meglio dei 26 errori non forzati di oggi, magari qualche aces in più (i 5 contro Mayer sono pochini). E’ pur vero che il Carreno Busta visto finora non ha entusiasmato, rischiando subito l’eliminazione contro Lucone Vanni. Sarà match aperto insomma, servirà tanta pazienza, quella
Nel femminile, la 27enne marchigiana Camila Giorgi, 28 del mondo, unica azzurra in tabellone, ha disposto a suo piacimento della pericolosa 17enne polacca Swiatek, numero 177, campionessa di Wimbledon juniores, passata attraverso le qualificazioni e alla sua prima esperienza nello Slam Down Under: un netto 6/2 6/0 in 59 minuti. C’è stato match solo fino al 2 pari del primo set, poi la Giorgi ha preso il largo infilando 10 game consecutivi, con un confortante dato di 17 vincenti a suo favore. Insomma, in due partite la marchigiana ha concesso solo cinque giochi alle sue (modeste) avversarie, mostrando un servizio assai migliorato. “Sto giocando molto bene malgrado sia solo l’inizio di stagione”, da detto la Giorgi, “sono molto solida soprattutto sul servizio ed è il risultato del duro lavoro di sei settimane. Ma non mi fermo qui”. Già, dietro l’angolo l’avversaria più scomoda, quella ceca Pliskova, 7 del seeding, ancora imbattuta da inizio anno avendo vinto Brisbane. La Pliskova vanta due quarti di finale nelle ultime due edizioni dello Slam australiano ed è stata numero 1 del mondo due anni fa; al di là dei precedenti (4-1 per la tennista ceca), è il primo vero test per l’italiana che mai in carriera è arrivata agli ottavi di finale a Melbourne. Fosse la volta buona…Magari lo fosse di nuovo per Seppi e (per la prima volta) per Fabbiano. I due tennisti azzurri giocano domani il loro match di terzo turno: Seppi contro il ventenne americano Tiafoe (secondo match sul campo numero 3 a partire dalle 11 locali, l’una di notte in Italia), Fabbiano invece è in programma alla Melbourne Arena (terzo match) contro il forte bulgaro Dimitrov che pare aver ritrovato l’entusiasmo dei tempi andati. Partite difficili anche per loro.

Andrea Curti