ROMA – Un passo in avanti rispetto a Edimburgo ma la sostanza, ossia il risultato, non cambia: l’Italrugby incassa la diciannovesima sconfitta consecutiva nel Sei Nazioni (le prime 7 con l’ex c.t. francese Brunel, le ultime 12 con l’attuale allenatore, l’irlandese O’Shea) uscendo battuta 26-15 all’Olimpico dai dragoni gallesi. Che tanto dragoni per la verità non sono apparsi perché, alla fine, il bilancio è di due mete per parte ma l’ago della bilancia sono stati i calci, ben realizzati dai britannici di Cardiff. Troppo fallosi gli azzurri, le quattro punizioni realizzate da Biggar portano il Galles sul 12-0. Cioè un gap che alla fine è risultato estenuante per l’Italia che però ha reagito, uscendo dal guscio al 34′ quando l’apertura Allan, invece di piazzare, manda l’ovale in touche, giocata da All Black (con un pizzico di presunzione) ma che si rivela vincente dal momento che il miglior azzurro, Steyn, schiaccia l’ovale in meta. Potrebbero ancora accorciare gli azzurri se lo stesso Allan non prendesse un palo clamoroso allo scadere dei primi 40′. Ma gli azzurri sono vivi e, alla ripresa, Allan non fallisce il piazzato che porta l’Italia a meno due. E’ un’Italia diversa, forse perché il Galles non è la Scozia, che tiene botta, che non concede nulla. Fino al solito cretino errore, al 54′, quando gli azzurri perdono l’ovale da una touche e innescano la velocità dei gallesi che vanno in meta con Adams. E’ l’allungo decisivo, la seconda meta gallese è firmata Watkin. L’Italia ha ancora la forza di reagire: le manoni di capitan Parisse lavorano un ovale perfetto per Allan che finta centralmente e salta un avversario, il conseguente scarico sul lanciato Padovani è un gioco da ragazzi, la seconda meta degli italiani all’Olimpico è da applausi, bellissima per preparazione e finalizzazione. Ma il punteggio resta inclemente, nonostante le due mete giustamente annullate dall’arbitro agli ospiti nel corso del match. Ora riposo, poi le forche caudine di Irlanda, Inghilterra e Francia. “Le grandi sfide con le grandi squadre sono belle, ci esaltano“, ha dichiarato Steyn a fine partita. Lo spirito è quello giusto, basterà per evitare il cucchiaio di legno?
Andrea Curti
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