Il Ceck è tornato. Sulla sua amata terra rossa. E lo ha fatto alla grande, vincendo il 250 di Buenos Aires, i Campionati d’Argentina, terzo successo in carriera dopo Budapest e Umago (invidiabile record di tre finali vinte su tre disputate) senza perdere nemmeno un set in tutto il torneo, piegando per 6/1 6/2 in poco più di un’ora l’idolo di casa, quel Diego Schwartzman, numero 19 della classifica mondiale e quarta testa di serie, che nel turno precedente aveva annullato un match point all’austriaco Thiem, numero 8 del ranking e primo favorito del seeding. Una finale senza storia, netto il dominio del tennista siciliano sin dalle prime battute; Cecchinato ha avuto tre palle break subito, nel secondo gioco, ed ha commesso l’unico errore della partita sul 30-40 quando ha sparato in rete il diritto nonostante Schwartzman fosse fuori causa. Ma ha strappato il servizio all’avversario nel quarto game, complice anche uno scellerato doppio fallo del sudamericano. Poi ha bissato il break con una accelerazione di diritto e ha chiuso 6/1 la prima frazione dopo appena mezz’ora di gioco con un ace. Il pubblico argentino ha cercato di incitare il proprio beniamino ma oggi Cecchinato è stato perfetto e implacabile, anche col suo colpo migliore, il drop shot (la smorzata) che tanto lo ha reso famoso al Roland Garros 2018; l’azzurro ha strappato in apertura di secondo set la battuta all’argentino e allungando definitivamente sul 5-2 prima e 6/2 poi con un rovescio in rete dell’argentino. Con questo successo, il terzo in dieci mesi (da aprile 2018), il tennista siciliano salirà in classifica al numero 17 del mondo, il quinto azzurro di tutti i tempi dopo Panatta, Barazzutti, Bertolucci e Fognini, facendo meglio degli ex numeri 18 Camporese, Gaudenzi e Seppi.

Andrea Curti