Matteo Corona

Un anno fa ci lasciava il capitano della Fiorentina Davide Astori. Quel tragico 4 marzo il mondo del calcio perse un uomo grandioso prima che un grande giocatore ed un professionista esemplare. Davide ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore dei suoi familiari e dei suoi colleghi. Nella partita di ieri tra Atalanta e Fiorentina, quando è stata trasmessa l’immagine di Davide al maxischermo, tutto lo stadio compresi i 22 in campo, è stato travolto da un’ondata di profonde emozioni. Pezzella e lo stesso Ilicic erano visibilmente commossi e hanno faticato a trattenere le lacrime. Davide era un ragazzo semplice, sempre solare. Era stato scelto dalla società Viola come il capitano della rifondazione, il punto di riferimento di una squadra giovane proprio perché autentico di leader e portare di valori come la lealtà e l’onestà. Questa mattina alle 8 a San Pellegrino Terme, paese d’origine di Astori, si è svolta la funzione religiosa per ricordare il capitano. Oltre 300 persone presenti alla messa. A salutare Davide c’era ovviamente l’affetto più grande che il capitano ha lasciato: la famiglia. Presente anche tutta la Fiorentina con capitan Pezzella che ha deposto i fiori sulla tomba, una delegazione del Cagliari formata dal presidente Giulini, dal dirigente Conti e da Cossu, gli ex compagni Badelj, Saponara e Antonelli. Toccante la sfilata della Viola che ha baciato la tomba. In questa dolorosa giornata, il pensiero più grande va alla figlioletta Vittoria che già recentemente ha toccato il cuore di tutti con un episodio raccontato dal nonno paterno Renato. Un momento commuovente quando Renato racconta di un giorno in cui mentre si trovava in compagnia della sua nipotina Vittoria e stava sfogliando la Gazzetta dello Sport, ha visto  la foto del figlio che si abbracciava con Pasqual e in quel momento, Vittoria ha esclamato con spontaneità che quello era suo padre.

FONTE FOOTBALLPRESS.IT