Riusciranno i nostri eroi a piazzare, per la terza settimana consecutiva, un azzurro in finale? Dopo la sbronza di Fognini al Masters 1000 di Montecarlo e di Berrettini al 250 di Budapest, sul rosso di Monaco (altro 250) di Baviera sia Cecchinato che lo stesso Berrettini sono approdati alle semifinali incrociate. Il Ceck, posto nella parte alta del tabellone come terza testa di serie (è 19 del mondo), ha piegato il coetaneo 26enne ungherese Fucsovics, numero 35 ed ottava testa di serie del seeding, dopo un match incredibile che lo ha visto sotto 6/1 5-3 ed annullare un match point al suo avversario nel decimo gioco. Poi la rimonta, la grinta, la determinazione, il mollare mai ormai imperativo del Cecchinato tennista. Fatto sta che il siciliano ha pareggiato il conto dei set sul 7/5, poi nella terza frazione di gioco è rimasto in scia all’ungherese, sempre avanti nel punteggio; grande equilibrio sino al cinque pari, la svolta nell’undicesimo gioco quando il magiaro ha subito il break complice uno splendido passante del Ceck. Il tennista italiano, col servizio, è salito 30-0, poi 30 pari, 40-30 e una sua accelerazione di rovescio ha costretto il suo avversario, solidissimo e difficile da battere (era la bestia nera del palermitano), all’errore fatale. L’urlo liberatorio di Cecchinato, dopo due ore e 23 di gioco, ha reso giustizia all’impresa dell’azzurro, alla sua terza semifinale di stagione. Domani troverà a sorpresa (ma fino ad un certo punto) il 22enne cileno Garin, che ha annullato due match point all’idolo di casa il teutonico Zverev, 3 del mondo e 1 del torneo; va detto che Garin è un giovane in ascesa, avendo vinto un torneo per la prima volta (Houston) il mese scorso. Ci confortano gli scontri diretti, 2-0 per Cecchinato, entrambi a Buenos Aires, qualificazioni 2015 e secondo (sudato) turno lo scorso febbraio. Dalla parte bassa del torneo di Monaco è emerso il 23enne romano Berrettini, reduce dalla vittoria del torneo di Budapest e per questo alla sua ottava vittoria consecutiva nel circuito. Anche l’allievo di Santopadre, al suo best ranking (numero 37 del mondo),  si è imposto in rimonta per 4/6 7/5 6/4 sullo scorbutico tedesco Kohlschreiber, 41 del ranking mondiale, vincitore già tre volte del torneo bavarese (2007, 2012 e 2016 con altre tre finali giocate, compresa quella dello scorso anno). Il servizio di Berrettini, una delle sue armi imigliori, ha iniziato a funzionare con continuità nel secondo set; i grandi progressi atletici del tennista del Nuovo Salario (soprattutto negli spostamenti laterali) hanno contribuito non poco ad una vittoria importante in termini di classifica (salirà ancora) e di prestigio in visto dei Masters 1000 di Madrid e Roma, del Roland Garros. Ma prima di allora c’è una semifinale da giocare contro uno dei giocatori più ostici e coriacei del circuito, lo spagnolo Bautista Agut, numero 21 del mondo e quarto favorito del seeding, che si è aggiudicato la battaglia contro l’argentino Pella (lo score 4/6 6/4 6/0) durata oltre due ore di gioco. Uno pari il bilancio dei precedenti tra il 23enne romano ed il 31enne iberico con l’azzurro che si è imposto nella finale di Gstaad dello scorso anno, lo spagnolo al primo turno di Doha a gennaio. Sognare una finale tutta azzurra non è utopia.

Andrea Curti