L’ora della verità è arrivata: domani alle 16.30 allo “Stadio Plebiscito” di Padova la SS Lazio rugby 1927 si gioca la permanenza nella Top 12 della pallaovale nazionale spareggiando contro il quindici della neopromossa Verona. Il pullman di tifosi laziali che, in una giornata, farà Roma-Padova-Roma per assistere al match, è carico di speranze e di ansie, visto che la partita è da dentro o fuori. Le speranze provengono dall’ottimo stato di forma dei biancocelesti, vittoriosi nell’ultimo turno di regular season contro il Valsugana proprio al “Plebiscito” (questa è cabala!). Ha detto coach Montella: “Al di là della sede che ci ha visto uscire fuori positivamente nell’ultima partita, dobbiamo ora focalizzarci su quello che è il nostro obiettivo. Non sarà importante dove ma come andremo ad affrontare questa partita, dopo un mese in grande crescendo da parte dei ragazzi. Non vogliamo fermarci e dovremo dimostrarlo sul campo”. Le ansie riguardano gli scontri diretti con gli scaligeri. entrambi vinti dai veneti. Ma con conseguenze diverse. Al netto successo casalingo del Verona il 29 settembre 2018 (27-7) si contrappone il return match della discordia, ossia quello 0-20 a tavolino dovuto ad una irregolarità nella formazione laziale (ad onor del vero i veneti avevano vinto comunque 35-31). Gli strascichi sono stati pesanti, tali da condizionare la stagione dei biancocelesti: il giudice sportivo, dopo aver letto il referto arbitrale (nel quale veniva riportato come la gloriosa società romana avesse impiegato quattro giocatori di formazione estera, ovvero Coronel, Ceballos, Bruno e Freydell, senza che nessuno di questi vantasse uno dei due requisiti richiesti dal regolamento), oltre alla sconfitta a tavolino ha inflitto ben 4 punti di penalizzazione alla Lazio. A norma di regolamento, dei quattro giocatori di formazione non italiana schierati in ciascuna gara, almeno uno deve soddisfare una delle seguenti condizioni: essere nato dal 1 gennaio 1994 in avanti e aver giocato in via continuativa in Italia per le due stagioni sportive precedenti (per continuità si intende che il giocatore nelle due stagioni sportive non abbia giocato in campionati di altre federazione). La Lazio però ha saputo reagire, e alla grande, sul campo, senza guardare la deprimente classifica che la poneva, spacciata anzitempo, nei bassifondi, e allo sprint finale si è aggiudicata la possibilità di competere ancora ad alti livelli. La sfida, in caso di parità, potrebbe allungarsi ulteriormente, con due tempi da dieci minuti ciascuno, al termine dei quali, nel caso in cui dovesse persistere l’equilibrio, si deciderà la vincente ai calci piazzati. Meglio non arrivarci, lo chiedono i deboli di cuore.

Andrea Curti