ROMA – Il sorteggio al Campo della Pallacorda, il vecchio Centrale ribattezzato “Stadio Pietrangeli”, ha sancito primi turni ostici per i dieci azzurri (sette uomini e tre donne) presenti nei rispettivi tabelloni principali. Partiamo dai maschietti. Dopo il successo a Montecarlo e l’ottavo di finale a Madrid, il ligure Fognini lunedì balzerà al numero 11 della classifica mondiale, il suo best ranking; il “Fogna”, accreditato del numero 10 del seeding al Foro Italico, ha pescato l’energumeno francese Tsonga, ora 93 per guai fisici ma che è stato 5 nel 2012 stazionando per anni nei primi 15 giocatori del mondo. Se sta bene, come dicono i precedenti in suo favore (4-1), il francese è davvero un Kilimangiaro da scalare, al contrario Fognini è in gran forma e in gran fiducia e potrebbe approfittare del ranking protetto del suo avversario. Il palermitano Cecchinato, 19 del mondo e per la prima volta in carriera testa di serie (numero 16) a Roma, può prendersi la rivincita sul “diavolo” De Minaur, il 20enne di Sydney che lo eliminò a Wimbledon lo scorso anno in quattro set dopo che l’azzurro sciupò un set point per portare l’avversario al quinto. A vederla così, a bocce ferme, sembrerebbe una partita assai complicata per il Ceck ma l’aussie ha diversi problemi fisici; dopo una partenza a razzo con la vittoria nel torneo casalingo di Sydney, De Minaur ha collezionato due primi turni consecutivi, l’ultimo dei quali all’Estoril contro il qualificato portoghese Domingues. Insomma l’australiano ha sul groppone una sola partita sulla terra rossa, finita male; la speranza è che Cecchinato mantenga alta la concentrazione non mettendo in palla il suo rivale. D’altronde anche il siciliano proviene da una brutta sconfitta a Madrid contro l’argentino Schwartzman, il sesto primo turno dell’anno, controbilanciato da due semifinali e una vittoria a Buenos Aires; un inizio anno che, se è positivo in termini di gioco (è migliorato molto sul cemento), lo è un po’ meno in termini di continuità di risultati. Esame di francese anche per il romano Matteo Berrettini, neo numero 31 dopo la scorpacciata di punti tra Budapest (vittoria) e Monaco (finale); il transalpino Pouille è brutto cliente, uno che sa giocare bene su tutte le superfici e che proprio da Roma tre anni fa si fece conoscere al grande pubblico arrivando in semifinale da lucky loser (perdente fortunato nelle qualificazioni). Se vediamo la classifica il 23enne piemontese Lorenzo Sonego, numero 68, che a Montecarlo ha festeggiato i suoi primi quarti in un Master 1000, ha avuto in sorte il peggior avversario, quel russo Khachanov, numero 13 ed undicesima testa di serie, dall’azzurro battuto proprio nel torneo del Principato. E’ la prima volta per i pre-qualificati italiani Andrea Basso, 25enne mancino da Genova numero 419 del ranking, e il baby 17enne Jannik Sinner, 262 della classifica, che si allena dal guru Riccardo Piatti, capace di vincere 16 partite consecutive da metà febbraio a fine marzo. I due hanno pescato rispettivamente il croato Cilic, numero 11 dell’Atp e nona testa di serie, che a Madrid si è ritirato per una intossicazione alimentare (e a Montecarlo si era ritirato per problemi ad un ginocchio), e il californiano Johnson, numero 59, che però non gioca da un mese e, da inizio stagione, ha perso 5 volte al primo turno. Sinner paradossalmente sembra aver preso l’avversario più malridotto.  Il peggiore in assoluto però lo ha pescato il 35enne Seppi; lo spagnolo Bautista Agut, 21, è uno dei pochi ad aver preso lo scalpo di Djokovic versione 2019, e peraltro ha vinto tutti e due gli scontri diretti. Nel tabellone femminile, dopo il forfait della Giorgi per i problemi al polso destro, si presentano al via tre azzurre. Per due di loro è il debutto in assoluto: la 18enne marchigiana Cocciaretto, numero 779 della classifica femminile, se la vedrà contro una qualificata mentre la toscana Paolini, 202, incrocerà la racchetta della statunitense Kenin, n. 37. Dulcis infundo si rivede Sasra Errani, scivolata al numero 260 dopo la squalifica per presunto doping (galeotto fu il tortellino della mamma), che ha avuto una wild-card alla carriera; a Roma la bolognese è stata finalista nel 2014 ma ora è un’altra vita. E dall’altra parte della rete troverà la slovacca Kuzmova, numero 46, con cui non ha precedenti. Quello di Roma è un’occasione importante per lei per tentare una risalita che sembra piuttosto ardua.

Andrea Curti