A volte per vincere serve il cuore, dare tutto in campo, anche quando la situazione si fa difficile nel punteggio e nel morale: il quindici della SS Lazio Rugby 1927 ha veramente tirato fuori l’orgoglio e, nel finale di partita, è riuscito a venire a capo dell’ostico Verona nello spareggio al Plebiscito di Padova per la permanenza della Top12. La gara è stata equilibrata sin dalle prime battute di gioco; un piazzato per parte dei due estremi (Mortali per gli scaligeri, Bonifazi per i capitolini) non sposta l’ago della bilancia. Ma al 23′ l’ala romana Guardiano trova il varco giusto per schiacciare l’ovale in meta e portare la Lazio avanti 10-3, score con cui si concludono i primi 40 minuti di gioco. Alla ripresa però c’è un altro Verona in campo, assai più propositivo; passano cinque minuti e il centro Pavan firma la meta del pari non trasformata da Mortali, ed è un calcio sbagliato che peserà come un macigno a conti fatti. Al contrario per il laziale Bonifazi un 5 su 5 indimenticabile e l’ultimo calcio, quello decisivo, a due minuti dal termine, che fissa il punteggio sul 16-14 per la Lazio e condanna un coriaceo Verona. La permanenza della massima serie del rugby italiano va salutata quasi come uno scudetto per come l’annata dei biancocelesti si era messa, male anzi malissimo, dopo la penalizzazione per l’ingenuità commessa e il conseguente vivere nei bassifondi della classifica. Ma nell’ultimo mese e mezzo il quindici di coach Montella hanno dato fondo a tutte le loro energie psicofisiche ed hanno centrato l’obiettivo.

Andrea Curti