Premesso che l’Italia Under 21 ha le sue riconosciutissime colpe, quello a cui si è assistito in Francia e Romania è l’ennesimo episodio di cattiva etica trasmessa dal calcio. Seguendo la legge di Murphy (“Se le cose devono andare male o in un certo modo stai sicuro che così andranno”) la reciproca convenienza del pareggio ha prodotto una “non partita” dove i difensori sono stati veri e credibili e gli attaccanti delle finzioni, degli attori, delle belle statuine, dei simulatori. Le telecronache non rappresentano bene lo spirito del “biscotto” ovvero di due squadre che avevano lo stesso interesse a non farsi male, a pareggiare, ad avanzare nel turno, a guadagnarsi la chance olimpica che l’Italia miseramente fallisce per la terza edizione di seguito. Quando non c’è intenzionalità il calcio ritorna gioco, in inglese play che non a caso sottintende la recita. Francesi e rumeni hanno ripercorso il copione non scritto ma messo a regime da colleghi di verse latitudine nelle più disparate manifestazioni. Partita truccata? No, solo perché non c’è passaggio di denaro. Potremo dire partita truccata a costo zero. Ma uno scherzo terribile per la credibilità della manifestazione. Non ci si può permettere di programmare una partita potenzialmente decisiva quando tutti gli altri match hanno fatto scaturire il proprio verdetto. Francia-Romania ha sancito contemporaneamente il fallimento della formula e quello di Di Biagio, coach inadeguato per questo livello, certo non alla prima delusione nell’Under 21, bocciato pur lavorando su materiale di prima scelta con la discesa di ben sei elementi dalla nazionale maggiore. L’Italia ha sbagliato una sola partita (quella con la Polonia) pagando a duro prezzo l’esagerata euforia per il successo sulla Spagna. Una Spagna rimasta concentrata fino al punto di infliggere un severissimo 5-0 proprio ai malcapitati polacchi. Una lezione?  Sì ma senza ritorno o dividendi. La prossima Under 21 sottintende una nuova pesca e un nuovo allenatore. Questa generazione di presunti fenomeni ha fallito. 

DANIELE POTO