La sacra erba di Wimbledon ha già emesso i primi verdetti da subito, dal primo turno. I bocciati all’esordio sono coloro dai quali ci si aspettava decisamente di più e che, prima o poi (per il momento molto “poi”), si giocheranno la prima piazza mondiale. Stiamo parlando dell’austriaco Thiem, del tedesco Zverev e del  greco Tsitsipas, tutti fuori dal torneo. Al 22enne Zverev, 5 del ranking e 6 del seeding, non sono bastati 24 aces per venire a capo del gigante ceco Vasely (198 cm), proveniente dalle qualificazioni (è numero 194) ma uno a suo gran agio sui terreni erbosi, come testimoniano gli ottavi raggiunti a Londra nel 2016 e 2018. Del teutonico scoraggiano le sette palle break non centrate ma se si pensa al servizio bomba del mancino ceco, non c’è troppo da sorprendersi. Così come non bisogna stupirsi troppo per l’eliminazione del 25enne austriaco Thiem, 4 del mondo e 5 del torneo, perché il suo avversario, lo yankee Querrey, vanta quarti e semifinale a Wimbledon e, dopo un periodo di incredibile buio che lo ha fatto scendere a 65 da numero 11 (un anno e mezzo fa), ha ripreso proprio da aprile a far punti, (semifinale a Houston e finale ad Eastbourne). Il terzo grande sconfitto al primo turno è il giovane greco Tsitsipas, e questa volta a far fuori l’ellenico è stato un coraggiosissimo Thomas Fabbiano, davvero a suo agio sull’erba dopo la semifinale ad Eastbourne e il terzo turno dello scorso anno all’All England. Del pugliese, a parte colpi incredibili, è piaciuta la determinazione con cui ha giocato il quinto set, senza paura di avere di fronte uno dei favoriti alla vittoria finale. Così oggi Fabbiano, numero 89 e residente a Dubai, al secondo turno sfida il bombardiere croato Karlovic, giustiziere del qualificato canturino Arnaboldi, il più vecchietto in giro (40 anni, quarti a Wimbledon nel 2009) che fa del servizio la sua arma migliore. Come contro Opelka sarà di nuovo sfida tra “Davide” Fabbiano (173 cm) contro “Golia” Karlovic (211 cm). Vincere significherebbe affrontare uno tra l’inglese Edmund e lo spagnolo Verdasco, buoni giocatori ma, avendo battuto Tsitsipas, certo al pugliese nessuno dei due fa tremore. Il pugliese ci introduce agli altri italiani (4 su 11 in tutto) ad aver passato il turno, tre specialisti dell’erba e il top-ten Fognini. Restando nella parte alta del tabellone, in lizza c’è anche il 35enne Seppi, n.73, che sull’erba si esprime al meglio; dopo aver estromesso i 198 cm del cileno Jarry, affronta il mancino argentino Pella, 26 del seeding, uno che sulle superfici veloci gioca un tennis aggressivo. Match difficile ma se passa, Seppi troverà la sua bestia nera, il sudafricano Anderson, 8 del mondo. In  basso ecco emergere l’azzurro del momento, il 23enne romano Berrettini, numero 20 (17a testa di serie) che ha battuto in rimonta lo sloveno Bedene; per lui ora il cipriota Baghdatis, ora 135 ma in passato semifinalista a Wimbledon e sempre pericoloso sulle superfici velocissime. Ma Berrettini è un treno che, dopo la vittoria a Stoccarda e la semifinale persa ad Halle, non vuole fermarsi sul più bello. Eventuale terzo turno contro il vincente di Schwartzman-Koepfer, sognando Federer negli ottavi. Dulcis in fundo ecco il top ten Fognini versione maratoneta, cinque set tirati e quasi tre ore e mezza di gioco per battere l’americano Tiafoe (38) e via al secondo turno dove c’è l’ungherese Fucsovics, numero 51, che ha vinto la sua prima partita a Wimbledon alla sua terza partecipazione. Per Fognini, eventuale terzo turno contro il francese Simon o lo statunitense Sandgren. Un poker azzurro che speriamo di ritrovare anche al terzo turno.
Andrea Curti

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