Il tennis è uno sport crudele che si chiude solo quando l’arbitro sancisce il “game, set, match”; prima di allora vale il motto “finchè c’è vita c’è speranza”, anche se si è sotto 5-0 40-0. Anche se si devono fronteggiare 8 match point avversi. E’ quello che è successo sul rosso di Kitzbuhel al 24enne torinese Sonego contro il mancino argentino Delbonis, bravo a non mollare mai, a portare la partita avanti, a lottare per oltre tre ore e mezza di gioco senza dar nulla per scontato, senza regalare quindici preziosi. Ci vuole coraggio, tanto coraggio. Ma ci vuole anche fortuna, tanta fortuna. La stessa che pare aver abbandonato il palermitano Cecchinato, che non vince un match da sette tornei (o da maggio se volete); anche contro lo scorbutico e antipatico francese Chardy, il tennista siciliano si è visto sfuggire l’incontro per pochissimo, per una inezia. Sfortunato Cecchinato in certe circostanze ma pure schizofrenico l’andamento del match, cosa che sta accadendo un po’ troppo spesso al palermitano (da quando ha cambiato coach); sotto 5-1 annulla set point a Chardy e si porta 6-5, poi nel tie-break il Ceck sciupa tre set point consecutivi a favore, ne sciupa un quarto e perde il set. E nella seconda frazione, avanti 5-3, si fa recuperare e battere 7/5 dal transalpino. E’ uno psicodramma di partita, un saliscendi a cui Cecchinato, fino allo scorso febbraio, non ci aveva abituati. Sembrano i suoi match sussulti dell’animo inquieto di un atleta che sta perdendo il filo non del gioco (perché anche ieri il palermitano complessivamente ha giocato bene) ma della sua vita, della sua personalità in campo. Deve Cecchinato, per salvarsi dalle sabbie mobili di una classifica sempre più orrenda, tirare fuori l’anima, la passione per il tennis, la voglia di giocare. Altrimenti la risalita si fa ancora più ardua. Dalla settimana prossima inizia la campagna nord-americana sul cemento: se è vero che il duro non è la sua superficie preferita, è altresì vero che non ha punti da difendere. E magari qualche sorteggio più fortunato lo può aiutare a ritrovare fiducia e punti. Cecchinato è un patrimonio del tennis italiano, va salvaguardato.

Andrea Curti