La brutta partita contro la Namibia è già alle spalle. L’Italrugby guarda avanti e più precisamente all’Hakatanamori Stadium di Fukuoka quando giovedì impatterà contro il Canada (diretta alle 9.45 italiane su Rai2) nel match di rivincita del Mondiale inglese di quattro anni or sono. All’epoca gli azzurri vinsero soffrendo non poco la velocità delle ali e dei centri nordamericani, per questo l’avversario non va preso sottogamba, tutt’altro. Ci si gioca una buona fetta di credibilità, anzi il minimo obiettivo alla portata del XV nostrano, ovvero quel terzo posto che ci proietterebbe automaticamente al Mondiale francese 2023. In ogni caso, l’esordio in chiaroscuro dei ragazzi di O’Shea contro i debolissimi namibiani ha convinto il cittì irlandese ad effettuare un piccolo turn-over. Spiega e minimizza lui stesso: “Prima dell’esordio al Mondiale abbiamo schierato diverse formazioni in campo cercando di avere un equilibrio. Abbiamo una buona profondità e ho una grande fiducia in questa squadra. Contro il Canada scenderà in campo la migliore formazione per questa partita. Con due partite in quattro giorni devi cambiare qualcosa nel tuo schieramento. Abbiamo ben presente il nostro obiettivo per le prime due partite e sono sicuro che la prestazione che vedremo dopodomani sarà meglio in termini di esecuzione del nostro piano di gioco rispetto alla Namibia”. Esclusioni importanti in vista dunque ma non si tratta di punizioni. Sulla scelta di tenere fuori dalla lista gara capitan Parisse, O’Shea afferma: “Tutti vorrebbero sempre scendere in campo, compreso Sergio (Parisse, ndr). Ma a volte devi prendere delle decisioni per il bene dei giocatori. Ripeto: abbiamo due partite in quattro giorni e dobbiamo prendere scelte diverse. Stesso motivo per cui non è in campo Luca Morisi e non era in lista gara Campagnaro durante la prima partita. Abbiamo una squadra con un buon mix di esperienza e giovani che vogliono dare il massimo per questa Nazionale”. Ha poi concluso il cittì della Nazionale azzurra: “Ho detto subito dopo la partita contro la Namibia che non ero contento della prestazione. Abbiamo segnato sette mete e potevamo segnarne altre sette. Abbiamo creato opportunità e mancate altre. Ma c’è da ricordare che nessuno ha segnato più punti di noi durante il primo turno. C’era anche la componente climatica alternata e in più 17 giocatori su 23 al primo Mondiale. Siamo davvero una buona squadra. Adesso la Namibia è il passato: guardiamo avanti alla sfida contro il Canada”. “Non vedo l’ora di scendere in campo. Questa è la mia prima partita per la RWC 2019 – ha invece dichiarato Michele Campagnaro in zona mista – e dopo aver visto l’esordio in tribuna ho ancora più voglia di fare bene. Dobbiamo cercare di essere più cinici e sfruttare le occasioni che ci capitano. Sicuramente con due partite in quattro giorni è normale che ci siano più cambi e che la gestione dei giocatori venga fatta con maggiore attenzione”. Chiude il cerchio Simone Ferrari: “Abbiamo analizzato bene la sfida contro il Canada e troveremo una squadra che avrà voglia di iniziare al meglio il proprio Mondiale. Hanno giocatori importanti ed esplosivi come Van Der Merwe che sono molto bravi in fase di finalizzazione: dovremo mantenere alta l’attenzione. La gestione delle forze è fondamentale ed è naturale che nella nostra formazione ci siano dei cambi rispetto alla gara contro la Namibia”. Intanto Kingsley Jones, Commissario Tecnico del Canada, ha ufficializzato la formazione che giovedì affronterà l’Italia. Partirà da titolare il numero 10 Peter Nelson che solo due mesi fa ha collezionato il suo primo cap in Nazionale, mentre il numero 8 Tyler Ardron guiderà sul campo i Canuks contro la squadra di Conor O’Shea. Sarà dura ma l’Italia deve mantenersi nell’elite del rugby e per farlo deve solo vincere. Quanto al Sudafrica niente voli pindarici, aspettiamo please.
Andrea Curti
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