Conor O’Shea, Commissario Tecnico della Nazionale Italiana Rugby, ha ufficializzato la formazione che venerdì alle 18.45 locali (11.45 italiane, diretta su Rai2) affronterà il Sudafrica allo Shizuoka Stadium Ecopa nel match valido per la terza giornata del Gruppo B alla Rugby World Cup 2019. Conferma con la maglia numero 15 per Matteo Minozzi dopo la scorsa gara giocata contro il Canada. Sulle ali agiranno Tommaso Benvenuti e Michele Campagnaro, mentre la coppia di centri sarà di stampo Benetton con la conferma di Jayden Hayward e l’innesto di Luca Morisi che scenderà nuovamente in campo dal primo minuto dopo l’esordio contro la Namibia. In mediana torna la coppia formata da Tommaso Allan – terzo nella classifica dei marcatori Azzurri di sempre con 310 punti e secondo, dietro Dominguez (98 punti), nella classifica dei marcatori italiani ad un Mondiale con 64 punti – e Tito Tebaldi. Tornerà a guidare sul campo l’Italrugby capitan Sergio Parisse che contro il Sudafrica diventerà l’Azzurro più presente di sempre ad un Mondiale con 15 caps, superando contestualmente Brian O’Driscoll nella classifica dei giocatori più presenti con le rispettive Nazionali raggiungendo quota 142 caps. Completerà il reparto in terza linea Jake Polledri – MVP contro il Canada – e Braam Steyn, al momento giocatore più usato in questa stagione con 327 minuti all’attivo. Conferma per le seconde linee Dean Budd e David Sisi con la prima linea che sarà la stessa scesa in campo nella scorsa partita con Ferrari, Bigi e Lovotti. In panchina troveranno posto Zani, Quaglio, Riccioni, Ruzza, Zanni – al rientro nella lista gara dopo la partita da titolare contro la Namibia – Negri, Braley e Canna.
“Abbiamo preparato al meglio la partita contro il Sudafrica”, ha dichiarato 0?Shea, “Conosciamo i nostri avversari e siamo consapevoli dell’importanza del prossimo match. Sarà importante avere l’attenzione alta per tutta la partita e non concedere loro occasioni”.
“E’ una partita che aspettiamo da molto tempo”, ha aggiunto Capitan Parisse, “Abbiamo raggiunto il primo obiettivo battendo Namibia e Canada. Per provare ad entrare nella storia dovremo mantenere la concentrazione sempre alta”. Intanto anche  Rassie Erasmus, responsabile tecnico del Sudafrica, ha ufficializzato la formazione degli Springboks che affronterà l’Italia.
L’incontro, il quindicesimo di sempre tra le due nazionali, segna una tappa cruciale nel Mondiale degli Azzurri e degli Springboks, con la vincente che metterà in cassaforte il passaggio ai quarti di finale della rassegna iridata giapponese.
Matthew Proudfoot, tecnico degli avanti sudafricani, ha dichiarato: “ Abbiamo un lavoro molto difficile ad attenderci questo fine settimana. Questa è probabilmente la sfida più difficile che abbiamo affrontato nel corso del 2019, fortunatamente possiamo schierare praticamente la miglior formazione possibile. Tutto si riduce a questa partita, è quella che conta”. “ Parisse – ha detto il tecnico Springbok –  è un giocatore fenomenale e abbiamo il massimo rispetto per il pack italiano, lo stesso che possiamo avere per quello della Nuova Zelanda o dell’Inghilterra. Il loro tecnico della mischia è molto abile, e abbiamo già discusso insieme ai nostri avanti circa i nostri piani dopo aver visto quanto brillante la mischia italiana possa essere. Non hanno solo un atleta che spicca nel pacchetto, dovremo avere una strategia efficiente come reparto e metterla in atto al meglio”. “ Sicuramente – ha continuato Proudfoot –  sfrutteranno Steyn per avanzare, è un giocatore molto fisico, di scuola  tipicamente sudafricana, ma tutti i loro avanti hanno una elevata fisicità e sicuramente è questo aspetto che ci aspettiamo che loro sfruttino. Hanno avuto due anni per preparare questa partita e otto giorni di recupero dopo il Canada. Sarà un test-match fantastico. Per noi e per loro è una partita decisiva, loro saranno affamati, è la loro opportunità e noi dovremo essere molto attenti”.
La prima volta fu all’Olimpico di Roma, pochi mesi dopo lo scatto di una delle foto simbolo del XX secolo – Nelson Mandela che consegna la Webb Ellis Cup a Francois Pienaar – era stata scattata: l’Italia riceveva nella Capitale i neo-campioni del mondo, quel Sudafrica capace alla prima partecipazione iridata di fermare gli All Blacks di Jonah Lomu.
In un rugby che si affaccia sul professionismo, il primo test-match tra gli Azzurri e gli Springboks terminò 21-40: era il 12 novembre e, per un’ora di gioco, l’Italrugby tenne testa ai Campioni del Mondo. A scavare il solco, negli ultimi venti minuti, il piede implacabile di Stransky e due mete di Pienaar e del centro Le Roux. Da allora, gli Azzurri e i verdeoro si sono incrociati in altre tredici occasioni, restituendosi reciprocamente visite nel calendario dei tour estivi e autunnali ma senza mai sfidarsi in una Rugby World Cup.
I quattordici precedenti totali vedono il Sudafrica dominare 13-1 e, se gli Springboks sono la squadra ad aver inflitto all’Italrugby il peggior passivo della propria storia (101-0 a Durban il 19 giugno 1999, allenati da Nick Mallett che otto anni dopo sarebbe divenuto CT azzurro) sono anche la sola tra le tre super-potenze dell’Emisfero Sud di cui l’Italia possa vantare lo scalpo: era il 19 novembre del 2016 quando, al “Franchi” di Firenze, Parisse e compagni centrarono uno dei successi più prestigiosi nella storia del rugby italiano, superando per la prima e sino ad ora unica volta in 91 anni una delle quattro Nazioni ad aver conquistato la Coppa del Mondo.
La Redazione