Doppiette di Immobile e Zaniolo, a segno anche Barella, Romagnoli, Orsolini, Jorginho e Chiesa.
Massimo Ciccognani
PALERMO Bella e possibile. E’ l’Italia di Roberto Mancini che dipinge una serata da sogno che illumina e colora d’azzurro il cielo sopra Palermo. Una festa per brindare a Euro 2020 dove arriviamo da primi del girone a punteggio pieno. L’Armenia è spettatore non pagante di una notte di stelle, la notte che conferma il ritrovato amore per la maglia azzurra, per una Nazionale che solo due anni fa ci aveva costretto alla tremenda umiliazione dell’eliminazione dalla fase finale del mondiale di Russia e che stavolta regala non solo la qualificazione a Euro 2020, ma soprattutto regala una Nazionale come non si era mai vista, capace di fare calcio spettacolo, vincere, convincere, divertirsi e divertire. Cosa vuoi di più dalla vita.
Festa Palermo E’ una città che ha maledettamente voglia di calcio. Palermo riparte dalla serie D, con il presidente Mirri, il vice Di Piazza. l’ad Sagramola vogliosi di regalare un futuro migliore ad una città da sempre abituata al clima della massima serie. E lo dimostra l’affetto della gente di Palermo. Accorrono in 28mila per la giovane e bella Italia di Mancini. E si divertono, aspettando di ritrovare anche i rosanero. E per l’ultima delle qualificazioni davanti al pubblico del “Barbera”, Roberto Mancini, in un’Italia già qualificata e testa dio serie ai prossimi europei, cambia volto alla sua Nazionale. Fuori sette undicesimi della formazione vittoriosa in Bosnia. Tra i pali c’è Sirigu al posto di Donnarumma. nei quattro dietro, confermato il solo Bonucci. Per il resto Di Lorenzo a destra e Biraghi a sinistra rispettivamente al posto di Florenzi ed Emerson Palmieri e Romagnoli per Acerbi. Confermato invece il tridente di centrocampo, con Jorginho, Tonali e Barella. Tre cambi anche davanti: dentro Zaniolo, Immobile e Chiesa al posto di Bernardeschi, Belotti e Insigne. L’Armenia del tecnico Khashmanyan si presenta con un 5-4-1 molto duttile, con il solo Karapetyan in prima linea. Occhio in mezzo a Grigoryan e Edigaryan e soprattutto alle ripartenze.
Nel segno di Roma Una sfuriata iniziale degli armeni con Sirigu attento poi, è subito Italia. Sessanta secondi per mettere le cose in chiaro. Delizioso centro di Chiesa per la testa di Ciro Immobile che di testa la piazza: 1-0. Tempo di mettere la palla centro che gli Azzurri raddoppiano. Gran palla di Immobile per Zaniolo, destro preciso del romanista che raddoppia. Nel segno dei due calciatori di Lazio e Roma, appunto Immobile e Zaniolo. Un uno/due mortifero per gli armeni. Tutto facile per l’Italia. E a stretto giro per poco non arriva il terzo gol perchè sul centro di Chiesa, Calisir per poco non infila nella propria porta. Ma che numero in ripartenza di Barella. Detta legge l’Italia, bella e piacevole. Barella e Jorginho che comandano le operazioni, ottimo il supporto di Tonali che cresce a vista d’occhio. E davanti si divertono, si cercano, Immobile, Chiesa e Zaniolo. Da bandire, in chiave europeo, le disattenzioni, come quella di Bonucci che con un retropassaggio suicida, innesca Karapetyan, che scavalca Sirugu ma la palla finisce sulla traversa.
Italia devastante Ma è solo un “brivido”momentaneo, perché l’Italia la partita la tiene saldamente in pugno e prima della mezz’ora trova il terzo gol. Lancio al bacio di Bonucci per l’inserimento di Barella che con un tocco d’esterno d’alta classe, anticipa Airapetyan. E sono tre e potrebbero diventare quattro pochi secondi dopo con Chiesa, illuminante il filtrante di Jorginho, con l’attaccante viola che centra la base del palo. Ma non c’è partita e il poker lo cala uno straordinario Ciro Immobile: altra prestazione sontuosa per il laziale. Stavolta l’assist è di Zaniolo che lancia il laziale che dribla anche l’uscita del portiere e la mette dentro. Tanta, tantissima Italia. Semplicemente devastante, bella quanto pratica. E divertente.
Semplicemente Italia Musica che non cambia nella ripresa. Mancini lascia negli spogliatoi Barella per inserire Orsolini. La stordita Armenia resta a guardare sperando di non tornare a casa con un pallottoliere di gol sull’aereo di ritorno. Chiesa cerca disperatamente il gol, ma trova un’altra traversa. Ma la prestazione c’è. Chi invece attraversa un momento baciato, è Nicolò Zaniolo che raccoglie l’invito di Jorginho e di sinistro mette la palla dove il portiere armeno non può arrivare: manita Italia. Mancini sorride e regala minuti anche a Izzo che rileva Bonucci. Gloria anche per Romagnoli che raccoglie una corta respinta in area e in tap in firma la sesta rete, mentre salta di gioia l’intero Barbera. E alla festa azzurra si aggiunge anche Jorginho che di giustezza trasforma il rigore del 7-0. Fuori Sirigu e nel finale spazio anche al napoletano Meret. L’Italia va sulle ali dell’entusiasmo e sale sull’ottovolante quando Orsolini la gira bene di testa e infila sul primo palo. Punizione severa per l’Armenia che trova il gol della bandiera con Babayan, accolto dall’applauso dell’intero stadio. E finalmente, arriva anche il momento di Federico Chiesa per il 9-1 finale. Tanta, tantissima Italia. E adesso Euro 2020. Nel segno di Mancini e dei suoi splendidi ragazzi.
FONTE FOOTBALLPRESS.IT
Be the first to write a comment.