Archiviata la delusione per l’eliminazione al primo turno, l’Italia di Coppa Davis guarda avanti e per approdare alle Finals 2020, ha pescato la Corea del Sud; gli azzurri giocheranno in casa venerdì 6 e sabato 7 marzo 2020, presumibilmente sulla terra rossa, visto che gli asiatici sul veloce sono molto più temibili. Abbozzare uno schema di formazione, ad oggi, appare assai azzardato ma, Sinner a parte (che, visto l’andazzo, dovrà essere introdotto in squadra), la rosa dei papabili è sempre la stessa, con Fognini e Berrettini a guidare la truppa. Sulla terra sarà importante recuperare il miglior Cecchinato, alla ricerca di se stesso e del guerriero che fu nel 2018, perché Seppi non dà ampie garanzie all’aperto. In termini di precedenti, l’Italia ha vinto entrambe le gare; nel 1981 a Sanremo, nel primo turno del World Group, Barazzutti (attuale cittì), Adriano Panatta, Paolo Bertolucci e Gianni Ocleppo vinsero per 4-1; nel 1987 a Seoul, sempre nel primo turno del World Group, Canè, Claudio Panatta e Colombo dovettero sudare le sette camicie per non soccombere (si imposero per 3-2 con Canè vincitore nel singolare decisivo) su un campo velocissimo e con palline più piccole dello standard, a cui i nostri non erano abituati. Non fu facile allora, non o sarà a marzo. I sud-coreani annoverano tra le loro fila il numero 88 del mondo, Soonwoo Kwon, 21 anni, ma assai più rappresentativo appare la fotocopia di Michelino Chang, ovvero l’occhialuto Hyeon Chung, 23 anni, ex numero 19 dell’Atp nonché vincitore della prima edizione delle Next Gen Atp Finals a Milano nel 2017 e semifinalista agli Australian Open 2018; il ragazzo è reduce da un anno e mezzo non proprio fortunato tra infortuni e sconfitte ingenerose che lo hanno fatto sprofondare al numero 129. Ma la tempra e la stoffa c’è, e lo ha dimostrato a fine anno battendo Verdasco agli US Open, Cilic a Tokyo e Raonic a Vienna: dovesse ritrovare il suo tennis aggressivo e potente sarà una brutta gatta da pelare per il team italiano. C’è anche Duckhee Lee, 21 anni, ex numero 130 come best ranking (ora è 251) a far da cornice al quadro del tennis coreano, un tennis giovane da non sottovalutare.

Andrea Curti