Vince il Rennes due a zero con due gol di Gnagnon, ribattezzato “gnamgnam” per quel gusto perfido di sgranocchiare una cialda biancoceleste un po’ stantia e per tutto il tempo della gara chiusa ancora nella dispensa. È una Lazio lontana anni luce da quella vista primeggiare da quasi tre mesi in campionato. Constatazione amara ma scontata se a scendere in campo contro il Rennes ci sono solo 4 titolari (Acerbi, Lazzari, Luis Alberto ed Immobile) mentre tutto il resto è comprimariato, seconde linee, insomma riserve.  E dunque con una formazione cosi tutto diventa più difficile in casa dei francesi più pronti, più veloci e con nessuna voglia di prestare il fianco ad un avversario che per passare il turno deve vincere e sperare che sull’altro campo, quello del Cluj il Celtic pieno di riserve faccia bottino pieno, eventualità difficili da concretizzarsi. Con una Lazio a scartamento ridotto e piena di riserve è gioco facile per il Rennes andare di carriera, il gol infatti arriva inevitabile al 31esimo da una stoccata di Gnagnon dopo gli sviluppi di un perfido calcio d’angolo. Gol meritato da parte francesi non foss’altro per il maggior possesso palla e per l’inesistente reazione della squadra biancoceleste, latitante in zona d’attacco, orfana di spunti offensivi e tiri in porta, con in conto il gol del vantaggio del Cluj in apertura del secondo tempo a complicare ulteriormente le cose. Un secondo tempo caratterizzato anche da una mezza rissa tra gran parte dei giocatori delle due squadre sedata dall’arbitro pronto a sventolare cartellini gialli sotto il naso del portiere del Rennes e di Luis Alberto piuttosto nervoso e fortunatamente richiamato in panchina da Inzaghi veloce a mandare in campo Berisha al posto dell’eclettico e straordinario centrocampista biancoceleste. La Lazio è assente, non ci sono spunti, nè tiri dalla corta e media distanza, al contrario il Rennes impegna più volte Proto chiamato a mettere toppe fichè può. Lo spartito della seconda parte di gara appare simile a quello visto nel primo tempo, con il Rennes ad attaccare e la Lazio a sparacchiare più lontano possibile il pallone dalla porta biancoceleste. La Lazio sembra non essere in campo, lenta, senza spunti di rilievo e con il peso decisivo del risultato vincente per il Cluj che arriva dalla Romania ai danni di un Celtic già qualificato. Inzaghi fa qualche cambio più per far allenare i giocatori subentranti piuttosto che per cambiare il corso della gara che si chiude praticamente all’86esimo con il secondo gol di Gnagnon, autentico protagonista dell’incontro che mette la parola fine all’avventura europea della Lazio. La Lazio abbandona il palcoscenico europeo non certo per l’esito del match di Rennes ma per le sconfitte precedenti che hanno evidenziato e continuano ad evidenziare la mancanza di alternative in organico alla stregua dei titolari che in campionato stanno portando la Lazio ai massimi livelli che fanno intravedere il quarto posto in classifica, buono, anzi meraviglioso per andare in Champions League: il vero torneo che conta!!!

MAURO CEDRONE