Il 23 gennaio è il giorno di Vittorio Nocenzi, è il giorno del suo compleanno. 69 anni, quasi tutti trascorsi a studiare pianoforte prima privatamente e poi al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma. Insomma un predestinato della musica, quella sua musica  che “esplode” nella seconda metà degli anni sessanta, soprattutto negli ultimi anni sessanta quando inizia una carriera straordinaria con il suo Banco Del Mutuo Soccorso, band fondata insieme al fratello Gianni e ad altri musicisti. Vittorio è stato un’autentico punto di riferimento del prog-rock italiano. Musicista a 360 gradi Vittorio ha dimostrato da subito un talento straordinario, scrivendo brani che restano patrimonio dell’universo musicale. Con la sua “creatura” ha girato il mondo in lungo ed in largo lasciando tracce indelebili nella storia del progressive e del progressive-rock e non solo (molte le composizioni per il cinema per il teatro e per la danza). Il Banco insieme alla Premiata (e non ce ne vogliano le altre band) sono e resteranno la massima espressione dei sixties and seventies. Una lunga storia che non è mai finita per BMS nonostante le tragedie che hanno colpito in questi ultimi anni la longeva band italiana privandola in breve tempo delle figure di Francesco di Giacomo e Rodolfo Maltese. Un Banco ridimensionato che ha rischiato di perdere anche Vittorio il 29 luglio del 2015 colto improvvisamente da un’emorragia cerebrale e ricoverato in gravi condizioni in ospedale. Una brutta avventura fortunatamente risolta dopo un grande spavento da parte dei familiari e di tutti i fans sparsi in Italia ed all’estero. Ripresosi totalmente ed accantonato quel brutto ricordo Vittorio e tornato saldamente al timone del gruppo, con una nuova formazione e un nuovo progetto “Transiberiana“, uscito in tutto il mondo lo scorso anno!

MAURO CEDRONE

Per la grande ammirazione ed affetto che nutriamo per il Maestro vogliamo riproporre di seguito un’intervista in diretta radio (era più o meno la fine dell’estate del 2016) con Vittorio Nocenzi ricordando quell’esperienza drammatica dell’anno precedente!

ROMA- Vittorio Nocenzi, ovvero il Banco. Ma i riferimenti sulla straordinaria band passano in secondo ordine davanti a quella storia drammatica con un epilogo fortunatamente positivo. Vittorio ha rischiato di morire all’inizio dell’estate scorsa per un aneurisma celebrale gettando nello sconforto e nella disperazione la propria famiglia e tutti i fans del Banco. Alla fine dopo una lunga degenza al Gemelli di Roma, Vittorio ce l’ha fatta ridando il sorriso a chi gli vuole bene. A Night & Derby sui 101.5 di Centro Suono Sport ha voluto ringraziare tutti. “Ne approfitto per la prima volta ufficialmente  in una radio per ringraziare tutti quelli che sono stati vicino a me ed al Banco.Vorrei abbracciare tutti per l’affetto e le testimonianze dimostrate dopo aver saputo della mia grave malattia. Ho avuto paura, è stata un’esperienza drammatica soprattutto per mia moglie ed i miei figli. Fortunatamente è andata bene e mi consola aver ricevuto tanto amore , Francesco (Di Giacomo ndr) diceva: “di rockstar ce ne sono tante, di Banco ce n’è uno solo” e forse per questo che siamo molto amati. Forse perchè siamo antidivi per scelta e per convinzione. Ne parlo da uomo, io sono un pò zingaro nel cuore. Di quello che mi è successo non ricordo nulla ma quella storia mi fa ragionare più razionalmente e vivere in modo diverso. Ora la responsabilità è maggiore”. Il serio problema superato da Vittorio Nocenzi segue le tragedie che hanno colpito il Banco del Mutuo Soccorso. “E’ un brutto periodo, una sorta di accanimento del destino. Prima la morte di Francesco poi quella di Rodolfo, sembra un film incredibile, un brutto copione di cattivo gusto. Sono stati colpi duri da sopportare e pensare che 2 anni fa anche mio fratello Gianni  è stato male,molto male. Poco tempo fa è toccato a me,ora però voglio ringraziare l’ospedale di Vallo dela Lucania ed il Gemelli di Roma, sono stati encomiabili”. Vittorio lo può raccontare e può tornare a lavorare ed a lottare per i diritti umani. Essere Ambasciatore dell’Unesco lo riempie d’orgoglio così come la lotta e le battaglie per migliorare questa povera Italia. “Siamo molto indietro rispetto a molte altre nazioni. Qui da noi si parla a vuoto e si è fermi da altre parti si parla meno e si fanno i fatti. Noi abbiamo dei beni primari come la cultura, la storia ed il turismo, beni che potrebbero fornire tanti posti di lavoro invece noi abbiamo il più alto tasso di disoccupazione giovanile. Io sono molto arrabbiato per questo stato di condizione e le responsabilità vanno individuate in tutti i settori della politica.”. Dal sacro al profano il passo è breve . Dopo i problemi veri dell’Italia il passaggio ad un settore più futile come il calcio appare più facile. “Sono tifoso della Roma. Ma sembra una condizione primaria rispetto ai 22 album scritti. Comunque il tifo mi piace ma quello goliardico, quello dello sfottò e non quello politicizzato e violento. Purtroppo è un segno del destino e della decadenza quello che sta avvenendo negli stadi che sembrano cattedrali nel deserto vista la poca presenza di tifosi”. La chiusura è dedicata  ai nuovi progetti di Vittorio Nocenzi e del Banco. “Stiamo preparando i prossimi concerti e ripristinando il “vecchio Banco”. Vogliamo tornare a quella formazione sobria. Il concerto del Banco deve essere passione, emozione e commozione. Deve essere un’esplosione di energia e di poesia nello stesso tempo. Vogliamo regalare di nuovo buona musica ed anche voi alla radio programmate buona musica, mandate buona musica, non solo il Banco”.

 

MAURO CEDRONE

FOTO “STORICA” VITTORIO NOCENZI, MAURO CEDRONE, ENZO VITA