Siamo agli inizi degli anni ’70 del secolo scorso, ed il blues, dopo la riscoperta degli anni ’60, si ritrova messo all’angolo dal successo dei generi di cui è stato la prima ispirazione, come l’hard rock, il progressive e la folk music. Ma il blues, come spesso accadrà, nei decenni successivi, sa sempre rinnovarsi. Nella fattispecie, il nuovo blues targato anni ’70,  nasce dalle corde di chitarristi come Buddy Guy, Otis Rush, Freddy Earl Hooker e Luther Allison. E proprio quest’ultimo, alla fine degli anni ’60 inventa un modo tutto suo di suonare i classici di Willie Dixon, Howlin’ Wolf, Elmore James. Il suo è un piglio moderno, elettrico e spregiudicato, figlio dei suoi maestri Jimi Hendrix e James Brown.
Luther nasce il 17 agosto 1939 a Widener nell’Arkansas, lui è il quattordicesimo di quindici fratelli. Il talento musicale è un vizio di famiglia: suo fratello maggiore Ollie suona il blues e altri cinque sono attivi in un gruppo gospel. Luther impara da piccolo a suonare e cantare. A dieci anni la sua passione è il diddley bow, lo strumento che è stato un classico della musica rurale nera: un filo metallico teso tra i due ganci a parete che si suona glissando come uno slide guitar.
Nel 1951, la famiglia si trasferisce a Chicago e Luther inizia a darci dentro davvero con la musica: suona e si fa le ossa nella band del fratello Ollie, a diciotto anni forma un suo gruppo e si chiamano i Rolling Stones, ma quel nome non gli piace e ribattezza il gruppo in Four Jivers. Il suo nome circola in fretta nei circuiti del blues, Otis Rush e Magic Sam si accorgono di lui e diventano suoi amici, come Muddy Waters e Howlin’ Wolf. Ma è Freddy King a prenderlo sotto la sua ala protettrice: lo vuole nella sua band e lo incoraggia a cantare. Finalmente, alla fine degli anni ’60, la Delmark lo ingaggia e pubblica nel ’68 il suo album di debutto Love Me Mama. Ma Luther Allison il meglio di sé lo darà sempre dal vivo, tanto da convincere il direttore John Fishel ad aprirgli le porte della Motown, che a suo tempo non aveva ancora nessun musicista blues nel suo catalogo.
La scena blues è quindi pronta a qualcosa di dirompente, dopo il momento di transizione, ha bisogno di adrenalina, di qualcosa che metta il pubblico in fibrillazione. Luther Allison, accetta la sfida, e per il suo debutto con la Motown, mantiene la formula che era già stata dell’esordio: brani blues di altri, riarrangiati da par suo.
Il disco si apre con Little Red Rooster, brano di Willie Dixon portato al successo dal suo idolo Howlin’ Wolf, a cui in realtà vuole rendere omaggio, e lo si capisce subito: Allison canta come un lupo e suona come un indemoniato, con il riff eseguito con la chitarra wah-wah, si prosegue con una altro brano di Willie Dixon, Evil Is Going On, sempre cantata da Howlin’ Wolf, ma la sua versione è più lenta, cadenzata, ancora più tagliente ed essenziale. Raggedy and Dirty è un blues con velleità funk, con singhiozzi di armonica e tappeti di organo soul, è un brano perfetto per far muovere i fianchi, Lenny Kravitz anni più tardi ringrazierà. Rock Me Baby di B.B. King chiude il lato A.
Il lato B si apre con la title track, Bad News Is Coming, è un blues lento intenso e passionale, sette minuti di intense emozioni, Cut You A-Loose, è il brano seguente, un altro slow blues, con un mood ed un riff di “Zeppeliana” memoria, Dust My Broom chiude con il botto il disco: Luther trasforma le terzine della chitarra acustica di Elmore James nel riff elettrico di slide guitar più famoso e imitato del blues moderno.
Luther Allison è stato il blues degli anni ’70. Il blues è la sorgente di tutto e dove tutto ritorna. “Il blues costituisce le fondamenta, quelle che devono reggere tutta la costruzione, e il jazz e il rock sono muri che poggiano sulle fondamenta”.