Ci eravamo lasciati nel 2004 ad Arezzo con un torneo snobbato da tutti, non solo dai giocatori, addirittura anche dalle televisioni e dai media in generale, per la pochezza tecnica che esprimeva. Invece ora, il tennis ai tempi del coronavirus ci regalerà una delle migliori edizioni degli Assoluti italiani, almeno così sembra, perché complice lo stop forzato dei due circuiti professionistici mondiali, l’ATP e la WTA, i migliori tennisti azzurri, maschi e femmine, da lunedì 15 giugno si daranno battaglia sui campi in terra rossa del Tennis Club Todi 1971. La Federtennis ha creato, anche perchè stimolato dal proprio settore tecnico (Volandri per gli uomini, la Garbin per le donne), un vero e proprio circuito nazionale al fine di consentire, ai migliori giocatori italiani, di riprendere l’attività agonistica, ovviamente rispettando i protocolli di sicurezza governativi. E probabilmente a porte chiuse, nessuno ancora si è sbilanciato sulla possibilità di avere spettatori distanziati in tribuna (se non gli addetti ai lavori). Ci sarà anche la diretta televisiva attraverso il canale della federazione e sono arrivate le adesioni dei migliori, con in testa Fognini ma la sua presenza è in forse, il che darà lustro ai futuri campioni d’Italia. Agli Assoluti, infine, faranno seguito il torneo al Tennis Club Perugia e almeno altre tre tappe da definire, per un’estate che da una parte promette spettacolo, dall’altro permetterà ai ragazzi e alle ragazze italiane di allenarsi bene in vista dei possibili (ma purtroppo assai poco sicuri) tornei di settembre, o almeno di rimanere in forma. I primi tre eventi saranno combined, combinati, con tabellone maschile da 32 giocatori e tabellone femminile da 16 giocatrici con il settore tecnico della FIT che deciderà le 4 wild card in ogni torneo. Insomma, il tennis italiano sta cercando di ripartire e la scelta di giocare gli Assoluti è parsa una buona idea.

Andrea Curti