E’ RIPARTITO IL CALCIO CON UN JUVENTUS-MILAN ANTICIPATO DA GRANDI ATTESE E TANTA VOGLIA DI GIOCARE DOPO UN LUNGO STOP FORZATO E SEGNATO DA UNA DRAMMATICA PANDEMIA CHE HA UCCISO MIGLIAIA DI ITALIANI. IL RICORDO DEI MORTI E’ SEMPRE PRESENTE SOPRATTUTTO PRIMA DEL FISCHIO D’INIZIO DI ORSATO E SOPRATTUTTO NEL CORSO DEL MINUTO DI RACCOGLIMENTO CON LE SQUADRE SCHIERATE IN CAMPO E CON LA COMMOZIONE EVIDENTE SUI VOLTI DEI PROTAGONISTI DELLA PRIMA SEMIFINALE DI COPPA ITALIA. SQUADRE IN CAMPO, IN UNO “CATINO” DESOLATAMENTE VUOTO PER L’ASSENZA DEL PUBBLICO SUGLI SPALTI DI UNO STADIO SIMILE AD UNA CATTEDRALE NEL DESERTO. E’ MANCATO IL PROTAGONISTA VERO DI UNA PARTITA DI CALCIO, IL TIFOSO, E SON MANCATI OVVIAMENTE I SUPPORTERS DI JUVE E MILAN, COSTRETTI PER OVVIE E FORSE ANCHE GIUSTE RAGIONI A VEDERE LE PROPRIE SQUADRE DEL CUORE SOLO IN TELEVISIONE. VIDEO ED AUDIO? SI ANCHE LORO PROTAGONISTI DI UN MATCH MONCO PER L’ASSENZA DI CORI E BANDIERE SULLE TRIBUNE. I NOVANTA MINUTI ALLA FINE SON SEMBRATI UN ROBUSTO ALLENAMENTO DI METÀ SETTIMANA CON LA JUVE A CONTROLLARE L’AVVERSARIO ED A TENTARE ALCUNE PERICOLOSE SORTITE CHE HANNO PRODOTTO UN CALCIO DI RIGORE FALLITO DA RONALDO ED UNA ESPULSIONE DI UN GIOCATORE ROSSONERO. PER IL RESTO GARA A SCARTAMENTO RIDOTTO(anche per colpa di allenamenti menomati e condizionati), E COMUNQUE GARA PRIVA DI QUEL FURORE AGONISTICO CHE GENERALMENTE CARATTERIZZA TUTTE LE PARTITE E SOPRATTUTTO LE SEMIFINALI. A TORINO INVECE DI FURORE, DI GARRA, D’INTENSITA’ SE N’E’ VISTA POCA, PRATICAMENTE ASSENTE, PROBABILMENTE PER ONORARE LE CONSEGNE E FORSE ANCHE PER UNA FORMA DI ASSOLUTO RISPETTO VERSO LE TANTE VITTIME DEL CORONAVIRUS. IL CALCIO COMUNQUE È TORNATO IN CAMPO È VERO, MA A VINCERE SONO STATI COLORO CHE HANNO RAPPRESENTATO PROPRIO NEL BEL MEZZO DEL RETTANGOLO DI GIOCO TUTTI I MEDICI, INFERMIERI E OPERATORI SOCIOSANITARI, SEMPRE PRONTI ED IMPEGNATI FINO ALLO SFINIMENTO DELLE FORZE NELLE CORSIE DEGLI OSPEDALI, NELLE CASE DI CURA E DI RIPOSO E DOVE C’ERA BISOGNO D’AIUTO. OKAY È TORNATO IL CALCIO MA A CHE PREZZO?
MAURI CEDRONE
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