Il rugby italiano muove un nuovo passo verso il ritorno in campo con il primo raduno 2020/21 della Nazionale Italiana Rugby, in programma a Parma da lunedì prossimo 6 luglio a giovedì 9 luglio. Per il quindici del capo allenatore Franco Smith un raduno dal sapore particolare, il primo dopo il forzato rompete-le-righe di marzo, quando l’accelerazione della pandemia da COVID-19 aveva portato alla sospensione delle ultime due giornate del Guinness Sei Nazioni. Da allora, il tecnico sudafricano degli azzurri, confermato in primavera alla guida dell’Italrugby, ha mantenuto stretti contatti con capitan Luca Bigi e compagni, ponendo insieme al proprio staff – rinnovato e ampliato – le basi del lavoro di Italrugby verso la Rugby World Cup francese del 2023 e verso la costruzione di un’identità di gioco chiara e riconoscibile. Il DNA di cui l’ex tecnico di Benetton Rugby e Cheetahs ha più volte parlato pubblicamente. Per il raduno di Parma sono ventotto gli atleti convocati, tutti militanti nelle franchigie italiane. A loro si aggiungono otto invitati, prima tappa di un processo di inclusione e di sviluppo, attraverso il lavoro con la Nazionale, di atleti emergenti provenienti dal percorso di formazione giovanile. Tra loro anche gli ex capitani degli azzurrini Under 20 Michele Lamaro e Paolo Garbisi. Anche questo un passo verso la definizione di quel DNA alla base della filosofia tecnica di Smith che inserisce nel gruppo degli invitati anche l’ala della Benetton Rugby, Monty Ioane, eleggibile per la Nazionale Italiana Rugby dalla finestra internazionale del prossimo autunno. Il ritiro azzurro si svolgerà all’insegna della  massima tutela degli atleti, dello staff tecnico e del personale di supporto grazie all’applicazione di un protocollo ad hoc sviluppato dal settore medico della Federazione in tema di prevenzione e controllo del COVID-19, che comporterà in prima istanza l’effettuazione di test sierologici per tutti gli atleti ed i membri dello staff all’arrivo a Parma, test già svolti dagli atleti periodicamente presso le Franchigie di appartenenza. Qualora i test sierologici evidenziassero la presenza di anticorpi IGG e/o IGM, come da norma di legge, lo screening verrà completato con il tampone per il test dell’RNA: nel frattempo, il soggetto resterà cautelativamente in isolamento sino a conferma della negatività. “ Siamo entusiasti di tornare a lavorare insieme di persona in totale sicurezza, dopo aver mantenuto i contatti a distanza, alimentando il confronto e lo spirito di squadra, pur con le difficoltà dettate dalla situazione contingente”, ha dichiarato coach Smith, aggiungendo che “il nostro percorso di crescita prosegue con uno staff ancora più completo di prima. Da questo raduno e per i prossimi incontri avremo a disposizione un gruppo di giocatori emergenti che proseguiranno il proprio percorso di crescita con le Nazionali FIR, per contribuire ad alimentare quel DNA e quell’identità che vogliamo caratterizzino l’Italia.”
La Redazione