Continuano i forfait agli Internazionali d’Italia, non per il poco appeal del torneo bensì per la vicinanza degli Us Open e vari infortuni post-lockdown da covid, soprattutto muscolari. Così, a Federer e Medvedev, vanno aggiunti i forfait di Thiem (3 del mondo) e Zverev (7, vincitore al Foro Italico a 17 anni nel 2017), entrambi in finale allo Slam americano, oltre a quelli di Serena Williams e della Barthy, quest’ultima preda di virus-fobia. Così, nel maschile, grande favorito è sempre il serbo Djokovic, numero 1 del mondo, reduce dalla pallata scagliata con forza involontariamente contro una giudice di linea che gli è valsa l’incredibile ma giusta eliminazione dagli Us Open. Djokovic è l’uomo da battere anche perché Nadal, al suo rientro in attività dopo 6 mesi di stop, ha pescato al secondo turno il connazionale Carreno Busta, in gran forma, come testimonia la quasi finale raggiunta a New York (vinceva due set a zero contro Zverev prima di subire un piccolo infortunio e la rimonta del teutonico). In ogni caso va detto che la terra rossa piace tanto al campione maiorchino, alla ricerca della decima affermazione al Foro Italico (contro le 4 del serbo), che poi sarebbe anche la terza consecutiva dello spagnolo. Ergo: Nadal a Roma è sempre difficile da battere, sebbene l’imbattuto da inizio anno resta Djokovic. Interessanti anche alcuni primi turni come Raonic-Mannarino, Pella-Shapovalov, Coric-Garin e Krajinovic-Auger Aliassime. E gli azzurri? Dieci in tutto, sette nel maschile e tre nel femminile. Scorrendo il tabellone maschile, nella parte alta c’è il romano Berrettini, 4 del seeding e 8 del mondo, ottavi agli US Open, che dalla sua parte ha giocatori difficili come Garin e Coric, l’americano Frtiz e il russo Khachanov, oltre al veloce belga Goffin. Il siciliano Caruso, terzo turno a New York, ha pescato un qualificato e poi eventualmente Sua Maestà Djokovic, come al terzo turno del Roland Garros dello scorso anno. L’ascolano Travaglia, buon semifinalista in Repubblica Ceca, se la vedrà con lo yankee Fritz, battuto ad inizio anno sul veloce, ma a dir il vero lo yankee pare più attrezzato per andare avanti. Al piemontese Sonego è andata un po’ meglio in quanto il georgiano Basilashvili non pare ancora essersi ripreso dopo la sosta forzata. La parte bassa si apre con Fabio Fognini, 7 del torneo, reduce da una brutta performance a Kitzbuhel dopo l’operazione alle caviglie, che è quindi ancora alla ricerca della forma migliore. Il ligure aspetta il vincente tra il sudafricano Anderson e il talentuoso francese Humbert, e dalla sua parte anche il giovane mancino Shapovalov, il greco Tstitsipas e il bulgaro Dimitrov, giocatori di gran spessore tecnico e agonistico.E’ andata male all’altro ligure, Mager, che ha pescato proprio Dimitrov, uno che ha una velocità di palla nettamente superiore, mentre l’attesissimo Sinner ritrova il francese Paire, estromesso dagli US Open per positività al coronavirus. Nel femminile primi turni shock, degni di quarti o semifinali, vedi Azarenka-Venus Williams, Jabeur-Gauff e Muguruza-Stephens. Due delle tre azzurre presenti in tabellone purtroppo sono un po’ chiuse: la Paolini e la Giorgi, opposte rispettivamente alla affascinante Sevastova e alla peperina Yastremska (battuta però dalla Giorgi a Palermo dopo aver annullato due match point contro), sono inserite entrambe nell’ottavo della numero 1 Halep, anch’ella al rientro alle competizioni dopo la chiusura dei tornei. La baby Cocciaretto infine ha una qualificata e poi l’inglesina Konta, finalista a sorpresa lo scorso anno, quando vinse la Pliskova presente al Foro Italico. Da lunedì quindi si fa sul serio, ma intanto attendiamo buone nuove dalle qualificazioni; al secondo turno (sono tre i turni da superare per approdare al main draw) sono giunti al momento i giovani Musetti, Zeppieri e la Delai (allenata ora da Roberta Vinci), oltre al mai domo Marcora, che neppure doveva partecipare.

Andrea Curti