Due ragazzini terribili, due diciottenni in Era covid, per giunta italiani, all’ultimo turno delle qualificazioni, quello che dà accesso al tabellone principale degli Internazionali di Italia di tennis, il Regno dei Grandi: sono Giulio Zeppieri da Latina (ma residente a Roma) e Lorenzo Musetti da Carrara (già residente a Monte Carlo), il primo mancino, aggressivo, che è migliorato molto sotto rete, il secondo invece lo danno per predestinato, palleggiatore incallito ma non “pallettaro”, avendo vinto gli Austrialian Open juniores due anni fa. Sarà match bello a vedere, per la loro diversità tecnica e per il loro entusiasmante stato di forma. Entrambi sinora hanno eliminato giocatori di rango più elevato, per classifica e per esperienza nel circuito mondiale. Zeppieri, 19 anni il prossimo 12 dicembre e numero 357 delle classifiche ATP,  all’esordio aveva regolato il mancino inglese Norrie, attuale numero 76 (ma è stato 41), che per la verità non ha lottato molto in campo, ma il ragazzo laziale non gli ha dato respiro, non lo ha fatto ragionare ed ha avuto ragione. E poi contro il pedalatore boliviano Dellien, n. 97, il capolavoro di Zeppieri, bravo a non scoraggiarsi nel primo set, vinto al tie-break al sesto set point, e a non mollare la presa dopo aver subito il pareggio dal suo rivale. Il cappotto, inflitto al boliviano nella terza frazione, la dice lunga sulla sua trance agonistica del ragazzo di Latina. Musetti, dal canto suo, ora numero 258 del mondo, non ha deluso le attese, e per il fardello che si porta dietro (appunto quello di predestinato un po’ come Sinner che a mezzogiorno si è allenato sul Centrale con Nadal), ha retto benissimo la pressione di far bella figura e ci è riuscito in pieno. Prima contro l’emergente spagnolo Zapata Miralles e poi contro il forse ex giocatore, l’argentino Meyer, che comunque non si è mica arreso subito, anzi, ha reso la vita dura al “pivellino” toscano. Ma alla fine la freschezza mentale e atletica di Musetti è venuta fuori alla distanza e ora parte favorito contro Zeppieri. “The last but not the least”, anche Marco Cecchinato è in lizza per entrare nel tabellone principale. Il palermitano, ex numero 16 del mondo e semifinalista dell’indimenticabile Roland Garros 2018, si è un po’ smarrito nell’ultimo anno, perdendo malamente diverse partite ma acquistando coach Sartori, lo stesso di Seppi, che pare stia cercando di rimettere la barra a dritta. Aver vinto due partite di seguito per il Ceck è senz’altro una iniezione di fiducia in vista dell’ultimo turno di domani, contro lo slovacco Kovalik, n. 123 (contro il 108 dell’azzurro) il quale conduce 3-1 nei precedenti diretti, tutti disputati sulla terra rossa. Passare le qualificazioni significa accaparrarsi, nella peggiore delle ipotesi (sconfitta al primo turno del main draw) 25 punti ATP e oltre 21.000 euro sul conto in banca; un buon punto di partenza, anzi di ri-partenza per Cecchinato.
Andrea Curti