Il gap di cultura rugbistica tra l’Italia e i Paesi anglosassoni non poteva certo essere azzerato dalla terribile pandemia che sta affliggendo il mondo intero né tantomeno l’inattività internazionale della pallaovale poteva lasciar presagire un risultato diverso da quello maturato ieri in terra di Irlanda. Però non è stata la peggior Italia quella vista a Dublino, coraggiosa e combattiva, zeppa di esordienti, che ha fatto comunque dieci punti grazie alla nota positiva dell’apertura Garbisi, all’esordio nel Sei Nazioni e con  la maglia azzurra. “Siamo molto delusi per questo risultato”, ha puntualizzato il commissario tecnico Franco Smith, “sapevamo sin dall’inizio che le squadre irlandesi hanno avuto modo di giocare qualche partita in più. Fisicamente siamo ancora indietro: abbiamo lavorato molto duro, anche con le franchigie. Significa che dobbiamo puntare l’accento su questo lato e fare di più”. E su Paolo Garbisi, all’esordio da titolare con la maglia numero 10: “Ha fatto una buona partita, con personalità. E’ un giocatore che ha giocato con testa riuscendo a segnare una bella meta nel finale contro giocatori esperti. Sono contento per lui. Nelle prossime sei settimana abbiamo bisogno di fare miglioramenti di squadra che sicuramente potranno portare vantaggi anche a lui” ha concluso il capo allenatore azzurro. Ora sabato prossimo a Roma arriva l’Inghilterra, seria candidata alla vittoria finale del Six Nations 2020. Sarà difficile evitare il 27° ko di fila…

Andrea Curti