Sembra tutto apparecchiato per il primo successo in carriera; a 19 anni l’altoatesino Sinner, allievo di Riccardo Piatti, è arrivato alla sua prima finale in un torneo ATP, nel 250 di Sofia in Bulgaria, e lo ha fatto con autorità, confermando la sua attitudine alle superfici veloci indoor. Tra l’ungherese Fucsovics, lo svizzero Huesler, l’australiano De Minaur e il francese Mannarino, il ragazzo azzurro ha perduto un solo set, il primo tie-break contro De Minaur, vincendo quattro partite su quattro con un buon piglio, personalità. Intendiamoci il suo tennis non è spettacolare ma potente nel servizio e nel diritto, secondo la miglior tradizione del tennista moderno del terzo millennio. Contro il canadese Pospisil però sarà una partita diversa perché il nord-americano, e ne sanno qualcosa Fognini e Berrettini nell’ultima Coppa Davis, è uno che batte e scende sotto rete anche sulla seconda, mette una gran pressione, sostanzialmente non fa giocare l’avversario. Sinner dovrà essere più rapido nelle gambe e giocare quasi di controbalzo per impedire a Pospisil di prendere la rete; tenere da fondo il canadese potrebbe essere la mossa vincente. A bocce ferme non ci sarebbe partita ma le insidie, dettate dalla predisposizione tecnica all’indoor del 30enne canadese, sono parecchie. Comunque, male che vada Sinner sarà numero 41 del mondo, invece vincendo diventerebbe 37. E sarebbe fantastico chiudere l’anno nella top-40 dopo esser partito dal numero 549 nel 2019, bruciando le tappe.
Andrea Curti
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