di ANDREA CURTI

Pur non giocando la sua miglior partita, Jannick Sinner porta a casa il suo primo trofeo in carriera nell’indoor 250 di Sofia ed entra nella storia nel tennis italiano, essendo il più giovane italiano ad aver vinto un torneo ATP (19 anni e 2 mesi lui contro i 19 anni e 8 mesi di Pistolesi sulla terra di Bari nel 1987). Già all’inizio il match si era indirizzato in favore dell’azzurro, per la differenza di palleggio, assai più pesante quello del giovane altoatesino. Così Sinner, dopo aver sciupato tre palle-break in avvio, si è preso il vantaggio al terzo gioco, complice anche un Pospisil falloso quando è lontano dalla rete. Ha consolidato il gap Sinner nel quarto gioco (3-1) annullando una palla break al canadese e approfittando dell’ennesimo errore dell’avversario (così come il 4-2), errore comunque dovuto all’intensità e alla profondità della palla dell’altoatesino. Sinner così porta a casa il primo set senza particolari affanni (6/4) e si prende subito anche il break nel primo gioco della seconda frazione. Qui però il primo passaggio a vuoto del tennista azzurro che perde a zero il servizio e rimette in corsa il canadese che prende coraggio e comincia un altro match, in cui è Sinner a perdere la battuta nel sesto gioco e anche sicurezza nei colpi. Sembrava tutto sotto controllo e invece l’italiano si vede costretto ad inseguire il suo avversario. Nel momento della verità della seconda frazione (5-3 Pospisil), il tennista canadese tira tutte prime in campo e si va al terzo e decisivo set. Dove Pospisil fa il funambolo, giocando di controbalzo, attaccando e servendo ancora meglio dei primi due set, insomma non dando ritmo al tennista altoatesino che sembra in difficoltà anche negli spostamenti laterali e nel trovare il bandolo della matassa. Però rema con umiltà e soprattutto non perde la concentrazione, il che gli consente di tenere il servizio nel nono gioco (5-4) anche usando la scaramanzia made in Ivanisevic (giocare sempre con la pallina con cui si è fatto punto) e mettere pressione al turno di servizio di Pospisil. Il canadese però si salva grazie a due errori gratuiti di Sinner, dettati più da un suo calo fisico che non tecnico. L’undicesimo game vede ancora avanti l’azzurro, 6-5 per lui e di nuovo game decisivo sulla battuta di Pospisil.Già all’inizio il match si era indirizzato in favore dell’azzurro, per la differenza di palleggio, assai più pesante quello del giovane altoatesino. Così Sinner, dopo aver sciupato tre palle-break in avvio, si è preso il vantaggio al terzo gioco, complice anche un Pospisil falloso quando è lontano dalla rete. Ha consolidato il gap Sinner nel quarto gioco (3-1) annullando una palla break al canadese e approfittando dell’ennesimo errore dell’avversario (così come il 4-2), errore comunque dovuto all’intensità e alla profondità della palla dell’altoatesino. Sinner così porta a casa il primo set senza particolari affanni (6/4) e si prende subito anche il break nel primo gioco della seconda frazione. Qui però il primo passaggio a vuoto del tennista azzurro che perde a zero il servizio e rimette in corsa il canadese che prende coraggio e comincia un altro match, in cui è Sinner a perdere la battuta nel sesto gioco e anche sicurezza nei colpi. Sembrava tutto sotto controllo e invece l’italiano si vede costretto ad inseguire il suo avversario. Nel momento della verità della seconda frazione (5-3 Pospisil), il tennista canadese tira tutte prime in campo e si va al terzo e decisivo set. Dove Pospisil fa il funambolo, giocando di controbalzo, attaccando e servendo ancora meglio dei primi due set, insomma non dando ritmo al tennista altoatesino che sembra in difficoltà anche negli spostamenti laterali e nel trovare il bandolo della matassa. Però rema con umiltà e soprattutto non perde la concentrazione, il che gli consente di tenere il servizio nel nono gioco (5-4) anche usando la scaramanzia made in Ivanisevic (giocare sempre con la pallina con cui si è fatto punto) e mettere pressione al turno di servizio di Pospisil. Il canadese però si salva grazie a due errori gratuiti di Sinner, dettati più da un suo calo fisico che non tecnico. L’undicesimo game vede ancora avanti l’azzurro, 6-5 per lui e di nuovo game decisivo sulla battuta di Pospisil. Il canadese mostra coraggio attaccando sul 30 pari e chiudendo prima con una volèe e poi con un diritto a campo aperto. Insomma si va al tie-break finale dove regna l’equilibrio sino al sesto punto: seconda di Pospisil e risposta di rovescio di Sinner nelle gambe del canadese la cui difesa finisce in rete. Sinner è 4-2 con un mini-break di vantaggio. Che diventa 5-3 per la risposta lunga di diritto del canadese e poi 6-3 (tre match point) con uno strettino di diritto del tennista italiano. La vittoria non tarda ad arrivare, alla prima occasione, sempre sulla seconda del suo avversario, l’altoatesino entra in campo e spara la risposta profondissima che costringe Pospisil all’errore. Braccia in alto, sorriso e abbraccio al suo avversario: il ragazzino ha scritto la storia del tennis azzurro. Da lunedì Sinner diventerà il numero 37 del mondo, un anno e mezzo fa era (inizio 2019) era 549, pazzesco! Il Sinner pensiero, sempre lucido e pacato: “Vorrei ringraziare il mio team per supportarmi dentro e fuori dal campo, contento di condividere con voi e con il pubblico sugli spalti questa gioia dopo tutto il lavoro fatto sinora. Pospisil è stato un avversario duro, tosto, e gli auguro di tutto cuore di giocare altre finali”. La freddezza, o maturità che dir si voglia, di questo ragazzo è imbarazzante: non si è scoraggiato durante il match che aveva in mano ma che stava scivolando via, non si è esaltato di fronte al primo successo in carriera, quasi fosse il trentesimo. Il tennis intanto si trasferisce a Londra per l’ultimo Masters inglese (e ultimo torneo di questo travagliato 2020) in attesa del quinquennio torinese delle ATP Finals. Magari sarebbe bello avere un italiano a Torino tra i migliori 8 del 2021.