I “The WHO” sono famosi in tutto il mondo per la loro musica. Forse però non tutti
sono a conoscenza di un episodio curioso quanto incredibile che coinvolse un fan presente tra il pubblico ad
ascoltarli.

I “The WHO” non hanno certo bisogno di grandi presentazioni, sono semplicemente una
delle rock band britanniche più famose della storia della musica. I membri del gruppo che
sono musicisti dotati di grandissimo talento, si sono meritati giustamente un posto
nell’Olimpo del rock and roll. I “The WHO” si formarono a Londra nel 1964 e raggiunsero il
successo l’anno seguente grazie all’album “My Generation”. In tutto nella loro carriera
musicale pubblicarono dodici dischi che riscossero molto successo da parte del
pubblico che aveva una vera e propria ammirazione nei confronti della band.
La band è stata inserita da Rolling Stone nella lista dei 100 migliori artisti di sempre. La
storica formazione del gruppo vede Pete Townshend alla chitarra e autore di moltissimi
brani, Roger Daltrey, la voce, John Entwistle al basso e Keith Moon alla batteria.
Uno degli episodi più famosi per cui si ricorda la band risale agli anni ‘70. La sera del 20
novembre 1973 la band si stava esibendo al “Cow Palace” a San Francisco per
promuovere il loro ultimo album “Quadrophenia”. Improvvisamente, sulle note di “Won’t
Get Fooled Again”, Keith Moon si accasciò sulla batteria a causa di un malore. Il
musicista venne subito soccorso e riuscì a tornare sul palco mezz’ora dopo. Purtroppo
l’episodio si ripetè e mentre la band suonava “Magic Bus”, Moon ebbe un altro collasso. Il
batterista soccorso nuovamente si riprese, le sue condizioni non erano gravi, ma si
decise comunque di non farlo tornare sul palco. Si venne poi a sapere che aveva assunto
dosi massicce di tranquillanti e brandy.
Serviva quindi urgentemente un “nuovo” batterista e il gruppo lo scelse fra il pubblico
chiedendo se ci fosse qualcuno fra i presenti che sapesse suonare la batteria. Salì sul
palco Scott Halpin un diciannovenne arrivato dallo Iowa con tre amici. Il ragazzo suonò
con i “The WHO” fino alla fine del concerto e sicuramente per lui quella sera fu
indimenticabile. “Dopo tre brani ero morto. Come fanno a resistere per un concerto intero”,

commento’ Halpin al termine dell’indimenticabile impresa.

Rolling Stone assegnò al ragazzo il Premio Musicista Pescato dell’Anno.

SARA ORLANDINI