di DANIELE POTO

Grandi vecchi che tramontano come Valentino Rossi e Vincenzo Nibali, costretti a sbarcare il lunario e a prolungare i contratti per sponsor, marketing pubblicità e quant’altro e, al contrario, grandi vecchi che non smobilitano. Il giocatore più decisivo e sposta-equilibri del campionato dello sport più popolare (inevitabilmente il calcio) è Ibrahimovic, uno così’ influente da aver provocato l’introduzione del vocabolario francese di alcuni neologismi legati al suo cognome e alla sua personalità. Gli anni sono 38 ma il bosniaco-svedese è ancora capace di lasciare una griffe su tutte le partite e lo splendido periodo di forma del Milan porta in gran parte il suo nome. Con il biglietto da visita ulteriore della leadership nella classifica dei cannonieri. Ma se ci volgiamo al secondo sport più popolare del Paese il discorso non cambia. Il capo-cannoniere del torneo di basket è l ‘argentino Luis Scola, anni 40, 23 punti realizzati mediamente a partita. Saggiamente Scola ha lasciato la tumultuosa Milano per la provinciale Varese, abbracciando il sogno dell’ennesima partecipazione all’Olimpiade che già vinse nel 2004. E con lui a ruota il trentottenne Logan, l’altro trentottenne suo connazionale Delfino. Trascinati magari dal ricordo di Meneghin, capace di battersi sotto canestro alla bella età di 44 anni. Il professionismo ha allungato le età e prolungato i sogni. Uno lo vive la Pellegrini che si porta appresso 32 anni, tantissimi nel nuoto ,ma non abbastanza per pensare di smettere. Figurarsi, parla di ritorno in vasca il suo fidanzato Magnini che, smarcatosi da un imbarazzante vicenda di doping, reclama un posto nella staffetta veloce azzurra. E parliamo di un soggetto che di anni ne ha 38 anche lui.