Sempre più spesso gli azzurri sono penalizzati da arbitraggi ridicoli nei momenti importanti della partita, è un cliché che regolarmente si ripete quando gli azzurri sono ad un passo dalla clamorosa vittoria. E’ successo anche questa volta a Cardiff anche in una partita che non contava molto (il quinto posto dell’Autumn Nations Cup): l’inglese Barnes, nella sua calma serafica, meriterebbe di arbitrare, si e no, i match dei college, confusionari e fallosi, casarecci. Inizio match. I gallesi partono forte: dopo sette minuiti il mediano di mischia Hardy, al suo 2° caps, approfitta di un buco della difesa italiana e va in meta, Sheedy implacabile trasforma. Altri sette minuti e l’Italia è sotto di 14 grazie al tallonatore Perry che di forza firma la seconda meta. L’onda d’urto del Galles però comincia ad esaurirsi e allora sale subito in cattedra il fischietto inglese che sorvola piuttosto grossolanamente (per non dire altro…) su una entrata pericolosa in ruck di Williams sulla testa del povero Canna, ovunque punita col rosso. L’Italia però cresce e ci vogliono 26 minuiti per vedere gli azzurri a ridosso della linea dei 22 avversaria: la punizione di Garbisi va nei pali per i primi 3 punti della serata. E’ il 32′ poi quando Zanon approfitta di un calcetto illuminante di Canna per schiacciare l’ovale in meta, Garbisi trasforma e partita riaperta con soli 4 punti di gap. Il Galles è in difficoltà, ha smarrito la continuità di gioco iniziale e paga questo affanno con un fallo professionale di Adams che (eureka!) si becca il giallo. Bravo l’esordiente mediano di mischia azzurro Varney ad involarsi dopo un break del Cavalier Mbandà: Garbisi porta altri tre punti in cascina e la prima frazione si chiude sul 14-13 per i padroni di casa. Ripresa: l’Italia, in superiorità numerica, subisce il calcio di Sheedy che porta i gallesi sul 17-13 ma al 48′ il mediano Garbisi apre benissimo il gioco per l’ala Sperandio che pesca Meyer in versione speedy, lesto ad eludere con una manata l’avversario e schiacciare l’ovale in meta per il sorpasso azzurro. Garbisi non trasforma ma il 18-17 per l’Italia è meritato. A questo punto, con i britannici in difficoltà, sale in cattedra l’arbitro inglese: ennesima touche storta del Galles (ne abbiamo contate ameno cinque non fischiate!) e metà di Davis. Fragilità della difesa azzurra? Senza dubbio. Ma il problema era a monte. Al 68′ l’apoteosi dello scandalo arbitrale: il gallese North si butta oltre la linea di meta, per l’arbitro forse è meta, la moviola dice che è vero anche il contrario, cioè che non si capisce se il placcaggio dell’azzurro Trulla fa restare l’ovale in sospeso, e comunque dalle immagini nessuno riesce a vedere se North riesce a schiacciare o meno l’ovale. Fatto sta che nel dubbio, contravvenendo a qualsiasi regola di buon senso, viene assegnata la quarta meta ai britannici! Non contento di aver indirizzato il match dalla parte dei suoi concittadini, che con lui hanno votato a favore dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, Barnes “sorvola” anche sui due avanti consecutivi che caratterizzano l’ultima meta del Galles firmata Tipuric. Insomma, risultato finale: Arbitro-Italia 38-18. Sconcertante…

Andrea Curti