Finalmente, con l’avvio degli Australian Open, si inizia a dipingere la stagione del tennis che conta, in un quadro però contornato da una cornice surreale, dominata dal covid-19 e dall’assenza di pubblico, dall’isteria collettiva di un contagio pseudo-tale che può far saltare un torneo da 128 giocatori e 128 giocatrici e da allenamenti forzati nei 10 metri quadri di una stanza di albergo per scontare la fantomatica quarantena australiana. In un baillame di situazioni a volte anche fantozziane, parte quindi lo “Slam felice”, il primo del 2021, quello che vide nel lontano 1990 la clamorosa espulsione di McEnroe contro lo svedese Pernfors, e la pattuglia azzurra che si presenta ai nastri è parecchio folta, 9 nel singolare maschile e 5 in quello femminile, 14 in tutto. Un record nell’emisfero australe. I sorteggi come sempre sono stati benevoli con qualcuno, più duri con altri. La punta di diamante del settore maschile, il romano Berrettini, 10 del mondo, ha pescato il sudafricano Anderson, sceso al n. 82 (ma è stato 5 tre estati fa) dopo una serie di infortuni che ne hanno minato le ambizioni di top-three. Berrettini è in palla, come ha dimostrato all’ATP Cup, ma Anderson resta sul veloce avversario difficile, come testimoniano i tre ottavi consecutivi raggiunti dal 2013 al 2015: sarà determinante la tenuta fisica, visto che si gioca al meglio dei cinque set. Anche per Fognini, numero 17, l’urna non è stata particolarmente benevola: il francese Herbert gioca bene sul veloce, è rapido, attacca, e Fognini dovrà tenere botta, mentalmente e fisicamente, per uscire indenne. E’ un match molto difficile per il ligure (tre volte negli ottavi a Melbourne). Così come lo è per il giovane altoatesino Sinner, 36 del ranking, a cui è toccato l’avversario più alto nel seeding, 12, il mancino canadese Shapovalov, gran talento ma anche discontinuo, che però sulle superfici rapide esprime il meglio del suo repertorio. Al piemontese Sonego, 34, e per la prima volta in carriera testa di serie, è toccato lo yankee Querrey, 51, un veterano del circuito, gran prima di servizio e ottimo nel gioco di volo. Entrambi i contendenti hanno iniziato il 2021 con sconfitte, match pari al momento. Non è andata bene neppure all’ascolano Travaglia, 71, che se la vedrà con l’altro statunitense Tiafoe, 62, che nel 2019 centrò i quarti di finale. La semifinale al Great Ocean Road Open testimonia il buon stato di forma del marchigiano, altro miracolo italiano targato Vagnozzi (dopo Cecchinato). A proposito del Ceck: forse è la volta buona che il siciliano, salito al n. 79, toglie lo zero alla casella dei primi turni superati in uno Slam dopo Parigi 2018, avendo pescato il terzo americano, all’apparenza il meno bravo, McDonald, 194, in tabellone col ranking protetto. Ora si può, anzi si deve, passare al secondo turno. Parte favorito anche l’altro siciliano Caruso (76) contro lo svizzero Laaksonen (136) ma quest’ultimo è senz’altro più adatto alle superfici veloci, sebbene Caruso abbia fatto grossi progressi e la classifica lo testimonia. Il ligure Mager, 96, ha l’avversario più facile sulla carta, il russo Karatsev, 113, ma l’aver passato le qualificazioni significa che Karatsev si trova a suo agio sui campi veloci, forse più di Mager che, dopo l’exploit di Rio 2019, non ha ancora trovato una continuità di risultati tale da migliorare sensibilmente il suo ranking. Chiude i maschi il veterano Seppi, 107, opposto all’uruguagio Cuevas, 70; per il 36enne altoatesino è la sedicesima volta consecutiva in Australia, il 62° Slam consecutivo, lui che a Melbourne nel 2013 battè Federer prima di perdere di misura contro Kyrgios. E veniamo alle ragazze. La Giorgi, n.76 del ranking, debutta contro la kazaka Shvedova, 33enne di origini moscovite attuale n.1.432 WTA (in gara con il ranking protetto: è rientrata nel tour dopo tre anni di stop per maternità), attaccante puro. Bisogna vedere se la kazaka è in gita scolastica a Melbourne e se la Giorgi stessa ha superato il problema agli adduttori che l’ha costretta al ritiro contro la Kenin allo Yarra Valley Classic giorni fa. Non fortunata anche la fiorentina Trevisan, 86, che ha pescato la russa Alexandrova, 29 del seeding, mentre pronostico chiuso per l’altra toscana Paolini, 97, contro la ceca Pliskova, 6 ma 1 del mondo sia pur per soli 2 mesi e semifinalista la scorsa edizione, al contrario della toscana che non ha mai vinto un match sul cemento aussie. Buon sorteggio per la giovane marchigiana Cocciaretto, 132, brava a passare le qualificazioni, che incrocerà le racchette con la tedesca Barthel, 233, in gara col ranking protetto: Dulcis infundo, continua a mettersi in gioco la bolognese Errani, 131, che dopo il trauma del tortellino dopato con relativa squalifica, a 33 anni sta tentando di risalire la china e ritrovare entusiasmo, nonostante i suoi grossi e forse insormontabili limiti tecnici sul servizio. Per la Errani, che nel 2012 ragginse i quarti a Melbourne, c’è la cinese Wang, 34 del mondo e 30 del seeding, una molto agile, che in campo si muove bene, che ha un ottimo timing. Sarà dura ma già esserci potrebbe essere l’inizio di una seconda giovinezza sportiva.

Andrea Curti